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La bocca: elemento figurativo cardinale


Come in molti film lynchiani, la bocca è un elemento figurativo cardinale; in particolare il film tendere a costruire una qualche relazione isotopica tra la bocca di Marietta, quella della figlia Lula e quella di Bobby Perù. Quest’ultima è sempre incline a un sorriso smodato. In effetti, la bocca di Perù è una continua ostensione della patologia che ha colpito denti e gengive. Questa esibizione dello stato schifoso della sua bocca contrasta con la ricercatezza dei suoi abiti. Bobby ha fatto parte dei marines spediti a fare la guerra del Vietnam e una volta tornato si è fatto la fama di essere un tipo “tutto matto”. Fatto sta che per quanto non si sia appassionato alla roulette russa, come il protagonista de Il cacciatore interpretato da Christopher Walken, non disdegna affatto di farsi saltare le cervella. Per questo strano personaggio la bocca diviene un punto d’accesso privilegiato all’interiorità del suo corpo; il suo sorriso si esibisce come se il suo involucro-pelle potesse girarsi, almeno in un punto, come un calzino.
Ora, la bocca è una parte del viso normalmente defocalizzata nella conversazione, malgrado ne sia l’epicentro di irradiazione; per contro, lo sfoggio ridente delle sue pustole interne è una sorta di attrattore attenzionale invincibile (non si riesce a distoglierne lo sguardo, benché il fiato di Perù sia sufficiente per costruire la sensazione di un invischiamento di materie, o persino di una contaminazione). Non bastasse, le patologie dell’apparato gengivale e dentale sembrano offrirsi come un punto ad altissima sensibilizzazione, e quindi come un potenziale epicentro estesico.
Per il resto, Perù parla sempre con il sorriso stampato, il che significa che non si vede mai l’interno della sua gola. Perù ha così fatto della sua bocca un microteatro di erotizzazione dominante che adesca nel raccapriccio per poi fungere da specchio, da barriera in cui si frange la risacca del desiderio. È ciò che accade a Lula, che incredibilmente si eccita alla violenza verbale, a sfondo sessuale, pronunciata dalla bocca di Bobby.
Se Bobby “specchia” la bocca di una donna riconducendola a una estesia riflessiva, Marietta ha quest’ultima come vocazione. La madre di Lula non ci pensa nemmeno a farsi baciare sulla bocca da Farragut, il suo dolce uomo che non aspetterebbe nulla di meglio. La bocca di Ma-rietta è sede di un proprio teatro, quello della finta disperazione, e quello della reale avidità. Basti pensare a come beve dai calici, quasi stesse ingurgitando, ogni volta, una pozione magica.

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