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L'incomunicabilità di La notte - M. Antonioni -

L'incomunicabilità di La notte - M. Antonioni -


Realizzato nel 1960, La notte è il secondo capitolo di una trilogia (il primo è L'avventura, il terzo L'eclisse), diretta da Michelangelo Antonioni, dedicata al tema dell'incomunicabilità. In una Milano moderna, ricostruita sul calco delle metropoli europee, ed allo stesso tempo astratta, assistiamo alla giornata di una giovane coppia, Giovanni Pontano (Marcello Mastroianni), scrittore affermato, e Lidia (Jeanne Moreau), moglie annoiata e malinconica. I due non riescono più ad avere un rapporto sincero e continuano a vivere insieme fingendo un'intimità ed un affetto chiaramente in crisi. Invitati alla festa del ricco Ingegnere Ghilardini la coppia si lascia andare a nuove avventure in cerca di emozioni perdute.  Al termine della nottata i due giungeranno alla consapevolezza che il loro rapporto è giunto quasi al termine. Sceneggiato da Antonioni insieme a Ennio Flaiano e Tonino Guerra, La notte porta in scena simbolicamente la crisi di una coppia, schiacciata dall'arrivo delle tecnologie. La metafora è evidente ed è sottolineata dai numerosi muri che avvolgono o separano i personaggi. Come in tutti i film di Antonioni la crisi della coppia è solo il paravento dietro il quale si nasconde una più profonda crisi sociale. La trama ha delle curiose affinità con il Doppio Sogno di Arthur Schnitzler dal quale Stanley Kubrick trarrà ispirazione per Eyes Wide Shut.

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