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La creatività verbale

Molti nomi di animale vengono dati per assonanza, perché si richiamano al verso dell’animale: TACCHINO in piemontese è PITU, MAIALE in piemontese è CRIN.
Si parla di creatività verbale: COCCINELLA diventa MARIAVOLA : è il gioco dei bambini che lanciano per aria le coccinelle e per accostamento metaforico danno questo nome. SOFFIONI: le parti che rimanevano dopo averli soffiatisi chiamano BUGIE; DAMIGIANA: osservando un grosso fiasco impagliato sembra simile ad una donna grassa vestita, per antonomasia la “dama Jeanne”. OSCAR: la statuina ricordava alla segretaria lo zio. RUBINETTO: dal francese Roberto, il cui diminutivo è Robin, ulteriormente diminuito in Robinet, da cui il nome attuale.
GAZZA LADRA: In latino era PICA o AGACEA, nel Monferrato è BERTA, in lucano GIANU, in spagnolo HURRACA, dal nome della regina. OCA: in piemontese loca maschio si chiama ERLU: deriva da HERULUM (diminutivo di heres=erede) : è colui che si vanta facendosi bello. ANSER latino per OCA, passa al tedesco, dove diventa GANSO: dagli spagnoli viene trasmesso in italiano dove diventa GANZO.
In guascone tutte le LL diventano T: tra gallo e gatto la somiglianza è dunque pericolosa. Si preferisce allora chiamarlo BEGIEI: è il vicario, il vescovo, vestito bene, tutte le donne sono sue.

Lenizione e scempiamento

Mes de Majo: il testo risale al 1500 circa

- CABALLOS: mantiene la corrispondenza con il latino, la S è la vecchia S dell’accusativo plurale.
- CORREDORES: dal latino corritorres. - LOS: articolo da (il)los latino. Il possessivo non ha mai l’articolo in molte lingue, solo in italiano e portoghese è mantenuto. Gli articoli derivano dai dimostrativi latini, che venivano usati come articoli: il più comune è illum, che davanti a consonante perde la parte finale, mentre davanti a vocale perde la parte iniziale. In italiano da ecce illum latino è nato eccolo; in Francia e Provenza da ecce illam è nato celle dal latino istum si è sviluppato lentamente l’italiano sto.  
- CEBADA si legge “sebada”, l’etimologia è difficile, forse legata a “cibo”. Quello che nel nostro alfabeto, e in latino, è scritto C era sempre pronunciato duro K (come casa).  Quando la C si trova davanti a vocali palatali (I, E) subisce il fenomeno della palatalizzazione e diventano sorde (come cibo, cena…).  Accade così in tutte le lingue neolatine, tranne il sardo, dove si è mantenuta la pronuncia latina originaria.  Probabilmente il passaggio da  K a T? avviene dunque dopo che la Sardegna si è staccata. In latino CILIEGIA era CERASA, che diventa KIRSCH in tedesco: vuol dire che la parola è stata appresa prima del mutamento.  Il suono T? è rimasto in italiano, ma in altre lingue ha subito un evoluzione. Quando Cirillo e Metodio predicano tra gli slavi devono usare la T? perché loro hanno quel suono. In Francia la T? diventa S   CELUMCIELO  > CIEL  (assibilazione), anche nel portoghese e nello spagnolo, dove mutano ulteriormente, diventando SH (?) anche se il fenomeno è relativamente tardo, circa XVI secolo.  Questo significa che il giudeo spagnolo non dovrebbe averlo, perché se ne sono andati via prima; non è un caso, inoltre, che tutta l’America latina pronunci S, così come piccole comunità del Marocco, della Serbia e di Costantinopoli.
- TRIGO > TRICUM dal GO spagnolo può derivare un CUM latino.  ma in latino questa parola non esiste: può essere caduta una sillaba, perché l’accento cade su TRI  e la sillabe dopo sono debolissime, tendono a cadere. In effetti la derivazione più probabile è da TRITICUM, grano.
Però da AMICA latino deriva AMIGA spagnolo, per cui c’è stata SONORIZZAZIONE, mentre in francese AMIE avviene una LENIZIONE.
- PIERDE:  dittongamento in sillaba chiusa, tipica dello spagnolo e di nessuna lingua.
- COLORES: se la seconda O fosse stata breve sarebbe stato COLUERES in spagnolo perché avrebbe dittongato: dunque capisco che è lunga.
- LOS: da ILLOS latino
- INNAMORADOS: sonorizzazione della T che diventa D. la desinenza –ATUM tende a diventare –ADO in spagnolo, in italiano no: nel portoghese è già caduta, si è indebolita fino a scomparire : il fenomeno prende il nome di LENIZIONE: è quanto sta accadendo anche allo spagnolo.
AMATA latino > AMADA sonorizzazione > AMADE (la A diventa E ) > AMEDE > AMEDHE ulteriore indebolimento > AMÉE.
Un altro fenomeno da tenere in considerazione è quello dello SCEMPIAMENTO: quando in latino ci sono consonanti doppie altre lingue tendono a mantenere una sola consonante. Le doppie in realtà sono un’ unica consonante allungata, il suono è semplicemente trattenuto. In una consonante occlusiva si potrà avere o un’ implosiva o un’esplosiva. GATTUM latino diventa GATO in spagnolo; ATTENDERE rimane con la doppia, ma è poco sentita in francese, spagnolo; STELLA latino diventa STEILA in piemontese, con in più il dittongamento, come avviene in francese ETOILE; CUPPA latino diventa COPPA in italiano, ma in francese COUP.
Dunque la LENIZIONE è la scomparsa della consonante, lo SCEMPIAMENTO è solo il suo indebolimento. REGALARE:  dal latino REGALIA, il tributo dovuto al re. UNOS in italiano prende da “aliquid”. LIRIOS: dal latino LILIUM ( giglio in italiano)  in spagnolo L > R . il fenomeno, detto ROTACISMO è comunissimo.  In realtà cosa si intendesse con il termine è ambiguo, potrebbe essere anche una sorta di iris. - OTROS :  O > AU nella maggior parte delle lingue neolatine.
ALTERIUM in italiano diventa ALTRO: davanti alla consonante tende a velarizzarsi in UT (AUT in piemontese, AUTRU  in siciliano, AUTRE in provenzale). AUTERUM (dittongo secondario) diventa OTRO in spagnolo, chiudendo il dittongo, e AUTRE in francese, chiudendo anch’esso il dittongo nella pronuncia.
- YO si pronuncia IO ma anche GIÓ, simile allo IAM latino, infatti in latino IU-IO diventa GIU-GIO
- METIDO: dovrebbe derivare da METTITO, ma non c’è perché il participio è MESSO (participio con accento sulla radice, che prende il nome di arizotonico.) deriva dal latino M?TTO: participio MITT + ITUM in spagnolo c’è la sonorizzazione ( T > D) e scempiamento ( TT > T).


T/D/S > G

- PRISIONE spagnolo corrisponde a PRIGIONE italiano.  La S può essere il risultato di un gruppo consonantico che si semplifica ( forse già in latino la S era pronunciata senza la N davanti: ISOLA > INSULA ) PRISION deriva dal latino PREHENSIONEM, dal verbo PRENDO, il cui participio PRENSUM ha dato origine a PRESO  in italiano e PRIS in francese. S + I ( in realtà IOD intervocalica) + vocale  spesso diventa G. MAGIONE da MANSIONE latino (dove io manco), GUARNIGIONE, LIBAGIONE, PIGIONE…Questo non è del tutto vero, perché in alcuni casi una parola può essere trasmessa con entrambe la varianti: senza e con modifica, una con destino popolare, l’altra dotta. Così se da PROVISIONEM latino si ha PROVVIGIONE , termine popolare, da PREVISIONE si ha sia PREVISIONE (popolare) sia PREVIGIONE  (dotta). Analogo caso per  RATIONE latino da cui RAGIONE ( popolare) e RATIONE  (dotta). Caso originale è l’ etimologia di CAGIONE. È una questione di fonetica sintattica, per cui le parole si evolvono in base alla catena parlata: ILLA OCCASIONEM > ILLOCCASIONEM > LA CAGIONE. Si ha anche il caso che G derivi da T latina: STAGIONE da STAZIONE ( sono le tappe del sole!) Ma anche che G derivi da D latina: MERIDUM > MERIGGIO, SEDIOLAM > SEGGIOLA. In francese prima si evolve in G, poi in J (mentre in provenzale rimane G); in spagnolo, come abbiamo già visto, diventa D. PODIUM > POGGIO ( ad-podiare > appoggiare)
STADIUM > STADIO : non cambia, è parola dotta. (ANNOIARE: ad - in - odiare )


DJ (d+i+ voc) > G/Z:

Come abbiamo già visto da D + IOD  latino può derivare G: in realtà può esserci anche un esito in Z. Così da MEDIUM si ha MEZZO (tutti i gruppi in IOD  hanno un raddoppiamento)RAGGIO  (ma anche RAZZO) da RADIUM  latino.


TJ > Z (S):

Nell’evoluzione dal latino le parole terminanti in T + IOD intervocalica diventano Z (in alcuni casi con raddoppiamento). PETIUM > PEZZO, VITIUM > VIZIO  (in realtà la I è breve -?- per cui diventa E : infatti è presente la forma VEZZO, forma di vizio!, da cui SVEZZARE: i verbi derivati da sostantivi sono molto comuni e prendono il nome di PARASINTENTICI)  , BASTARE da BASTONARE (a sua volta da BASTONE), PENNA: non c’ è PENNARE ma SPENNARE, CAPPUCCIO: c’è INCAPPUCCIARE ma non SCAPPUCCIARE. Alcune volte sono i NOMI  a derivare da VERBI: prendono allora il nome di DEVERBALI. Da SPONDEO latino (affermare, dichiarare, promettere) tramite il supino SPONSUM deriva il verbo SPONSARE (promessa di matrimonio) da cui SPOSARSI e infine SPOSO/A. Da CELERE (parasintetico) deriva ACCELLERARE da cui ACCELLERAZIONE ( deverbale). Sostantivi che derivano da verbi prendono il nome di NOMINA ACTIONE. Affettare > affettazione. I raddoppiamenti in italiano non sempre si scrivono, ma sempre si  leggono:

LJ > GL:

Vedi l’esempio di giglio, ma anche FILIUM latino da cui FIGLIO ( con rafforzamento nella pronuncia).

NJ > GN:

SOMNIUM latino diventa SOGNO ( In Italia settentrionale, causa lenizione, la gn è molto debole); VENEA latino diventa VIGNA. L’inventario fonematico dell’italiano deve ricorrere ad un digramma, lo spagnolo usa il segno ñ, il portoghese anch’esso un digramma nh. In sardo si ha invece un semplice raddoppiamento: VINEA > VINNA, FILIUM > FILLU. Da ILLA ARANEA  si ha ILLA ARAGNA, da cui LARAGNA , LA RAGNA, IL RAGNO: rimane però un relitto linguistico nel termine RAGNATELA. { MINARE : la mina è ma minaccia, ma il passaggio è diverso. È tratto dal linguaggio dei conduttori di bestie che MENAVANO le bestie al mercato: da qui l’idea di condurre con minacce e percosse,e  dunque il termine MENARE.}. - ASINUS non è latino, - il gruppo NDJ è germanico      GRUNDIUM > GRUGNO  da cui il parasintetico GRUGNIRE, - da COAGULUM  deriva CAGLIO (popolare) e COAGULARE  (dotta).

FL > IU

Il gruppo FL latino in italiano diventa IU. In francese rimane invariato, in spagnolo o è invariato o diventa LL, in portoghese diventa CH (sc). FLUMEN latino > FIUME italiano, FLAMMA latino > FIAMMA  italiano ( LLAMA spagnolo, FLAMME francese, CHAMA portoghese), FLOREM latino > FIORE italiano ( FLOR spagnolo, FLEUR francese). “Fiore” in latino indica il fiore propriamente detto, ma anche altre cose: in piemontese, ad esempio, è la panna del latte, la farina. La stessa ambiguità semantica si rispecchia in inglese, dove fiore si dice FLOWER e farina FLOUR: risente dell’influenza del francese, lingua ufficiale, anche nei documenti, dal 1066 fin verso il 1200.

CL/CK > CHI:

Il gruppo CL / CK latino in italiano diventa CHI. In spagnolo LL. CLARUM latino > CHIARO italiano, CLAUDERE latino > CHIUDERE italiano,  Nei dialetti il gruppo CHI diventa C sorda ( t? ) : così CHIESA diventa CESA, CHIODO diventa CIÓ. Alcune espressioni dialettali non hanno corrispondenza esatta in italiano: così, da CLAUDENDA latino deriva CIENDA piemontese, è qualcosa di chiuso, delimitato: il termine deriva direttamente dal latino senza mediazioni.

PL > PIA/E/O:

Il gruppo PL latino diventa PIA/E/O in italiano. In francese rimane invariato, in spagnolo o è invariato o diventa LL, in portoghese diventa CH (sc). PLUMBEUS latino > PIOMBO italiano. PLERUM latino > PIENO italiano. Però può anche conservarsi:  TRIPLUM latino > TRIPLO  italiano (dotta).

BL > BIA:

Il gruppo BL latino diventa BIA in italiano, in spagnolo e francese resta invariato. BLANCA latino > BIANCA italiano. Nei dialetti in genere il gruppo rimane, o subisce altre modifiche: in ligure diventa G > giancu, in siciliano diventa I > iancu.


L > CC:

Il gruppo L oltre a conservarsi, a trasformarsi acquisendo la I e facendo cadere la L, può anche raddoppiare. CAPULUM : le due U non toniche, quindi deboli, cadono. Raddoppiamento e caduta della L > CAPPIO. VETULUS > vecchio, SETULUS > secchio, OCULUM > occhio, SPECULUM > specchio, MACULA > macchia, PEDUCULUS > pidocchio. Molte parole derivano dal latino tramite diminutivi, soprattutto le parole di tipo espressivo e le parti del corpo.

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