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Educazione psicomotoria nella scuola primaria: facciamo l’appello


Porre attenzione e cura allo spazio, predisporre il materiale nella sala, significa creare le condizioni per un ambiente rassicurante, che accoglierà il bambino e il gruppo, segnalando che l’insegnante e/o lo psicomotricista hanno in mente un progetto coerente in funzione dell’età e della dimensione psicoaffettiva del gruppo di bambini.
È molto importante e rassicurante per il bambino ritrovare a ogni seduta lo stesso spazio e lo stesso materiale: può così prevedere e quindi anticipare le azioni proprie e altrui, e sappiamo bene che più il bambino agisce e trasforma se stesso e gli altri, più pensa su sé e e ciò che lo circonda.
È importante che l’educazione psicomotoria trovi nella scuola una coerenza pedagogica, dove il corpo e l’originalità di ognuno possano esprimersi e ognuno sentirsi accolto e ascoltato. Un intervento che non sia compreso e condiviso dall’équipe scolastica rischia di risultare parziale, di essere vissuto come caos e perdita di tempo. Al contrario, se ben spiegato e integrato con l’attività didattica, favorisce l’apprendimento, la socializzazione e la comunicazione, offrendosi come un interessante luogo di osservazione e di conoscenza dei bambini. È importante disporre di uno spazio e di materiali adeguati, ma questi di per sé non hanno alcun significato, se l’azione non avviene in presenza di un adulto che sappia prendersi cura dei bambini e del loro benessere. È necessario che i bambini giochino in presenza e sotto lo sguardo di un adulto capace di accogliere e comprendere il loro gioco, di farlo evolvere attraverso la propria implicazione (giocare con e per il bambino), di trasformare lo spazio, di offrire materiali idonei.

Tratto da I LABORATORI DEL CORPO di Anna Bosetti
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