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Confronto tra Manzoni e Verga

La pagina iniziale di un romanzo è sempre indicativa. E' possibile, in tal senso, confrontare l'inizio dei Promessi Sposi con I Malavoglia di Verga. Manzoni vede il paesaggio dall'alto e lo descrive con distacco. Verga lo rappresenta invece dal basso, adottando l'ottica, il punto di vista e la cultura dei suoi personaggi popolari. Da un lato (Manzoni) abbiamo un narratore onnisciente, che ne sa più dei propri personaggi; dall'altro (Verga) un narratore che ne sa esattamente quanto loro.
Giovanni Verga

I due più grandi narratori dell'Ottocento sono Manzoni e Verga, uno vissuto in età romantica, l'altro negli anni della delusione successiva all'Unità d'Italia. Senza Manzoni non ci sarebbe stato il romanzo in Italia; ma senza Verga non ci sarebbe stato il romanzo moderno.

Le scelte di Verga nascono da una crisi storica: egli è uno degli ultimi rappresentanti della generazione risorgimentale e ne vive le contraddizioni. Il protagonismo degli intellettuali è ora impossibile nella nuova Italia dominata dall'interesse economico. Occorre rinunciarvi: di qui il Verismo.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE I di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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