Maltrattamento e psicopatologia

Tutte le forme di maltrattamento possono influire direttamente anche in età adulta, non è studiato da molti anni perché la concezione del bambino come soggetto di diritti è recente.
Sindrome del bambino picchiato (1980 Chempe) nota come una serie di elementi indicatori del maltrattamento fisico (cicatrici, lesioni, fratture) potevano ripercuotersi sulla psiche. Poi teorizzò una serie di maltrattamenti più ampia, forme meno evidenti ma con conseguenze pesanti sullo sviluppo psichico. Varie forme di violenza: fisica, trascuratezza psico-affettiva, abuso psicologico (si manifesta con ipercura, il bambino non lo vive come maltrattamento), abuso sessuale (in senso stretto o come sollecitazione, sia da parte di un estraneo che parente, è tanto più distruttivo quanto più è implicata la famiglia).
Possibili cause: ambiente, famiglia premature (genitori molto giovani che perdono facilmente la pazienza e si lasciano andare a violenze fisiche), patologie o disturbi della personalità. Ci sono fattore predisponenti: bambini maltrattati rischiano di diventare maltrattanti se nessuno ha provveduto a trattamenti terapeutici o aiuto.
Chi deve riconoscere il problema? I servizi sociali devono occuparsi del sostentamento educativo e psicologico del bambino, responsabilizzare gli altri componenti della famiglia e dare temporaneamente al bambino un affidamento. Anche insegnanti ed educatori extrascolastici. Più il maltrattamento è precoce e più danni provoca, il bimbo può adottare atteggiamenti difensivi o immedesimarsi in colui che gli ha fatto male.
Metodi d’intervento: se le esigenze sono di carattere concreto, devono provvedere i servizi, non sempre è utile l’intervento diretto sul bambino; a volte meglio intervenire sul nucleo familiare, allontanamento del bambino (affidamento). Possibilità di intervento non terapeutico effettuato da non specialisti, in casi estremi adozione.