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Definizione di norma di conflitto

Si parla di norma di conflitto quando un giudice si trova a fare i conti con una controversia che coinvolge soggetti di Stati diversi. E' la norma che il giudice utilizza per individuare la legge applicabile, ovvero la norma di diritto internazionale privato. Esiste anche un diritto internazionale privato italiano: pensate alla controversia fra un italiano ed un francese, portata davanti al giudice di Torino, relativa ad esempio ad un contratto internazionale. L'italiano ha stipulato un contratto di agenzia con un francese, le parti litigano e non riescono a mettersi d'accordo su un determinato problema. L'italiano va davanti al giudice di Torino per ottenere la condanna del francese a pagare una certa somma di denaro a titolo di indennità di fine rapporto. Quale norma si applica? Il diritto francese o quello italiano? Il problema è stato risolto dal diritto internazionale privato, ovvero dalla norma di conflitto, cioè quella norma che indica al giudice la legge applicabile. In materia di contratti, in virtù dell'adesione alla Convenzione Internazionale che riunisce tutti i Paesi UE, si prevede quale norma di conflitto la legge scelta dalle parti: spesso nei contratti internazionali le parti indicano la legge applicabile al contratto. E' una delle ultime clausole, si chiama “clausola della legge applicabile”. Normalmente la legge applicabile, se una parte è più forte dell'altra, sarà la legge di quella parte. Se le parti hanno forza simile, si opterà per una legge esterna. Per esempio, molto gettonata nei contratti con i Paesi in via di sviluppo è la legge svizzera; un tempo nei contratti con l'Unione Sovietica, non potendo il contratto essere assoggettato al diritto sovietico perché troppo diverso dal diritto occidentale, si optava per il diritto svedese.
Il problema negli USA è reso più complicato dal fatto che la fonte primaria, in particolare per quanto riguarda il diritto privato ed il diritto dei contratti, è costituita dalla giurisprudenza.
“Laws” significa allora diritto in senso lato, quindi anche norme di derivazione giurisprudenziale, oppure significa esclusivamente diritto di derivazione legislativa?
La risposta è foriera di enormi conseguenze.
Il problema venne affrontato e risolto per la prima volta in una famosissima sentenza che vide contrapposti due soggetti per una questione legata a degli effetti cambiari. I soggetti abitavano in Stati diversi, è quindi competente il giudice federale, che trovandosi di fronte ad una materia che avrebbe dovuto esser regolata dalla legge interna ma che, di fatto, dallo Stato interno non era stata regolata, stabilì che in assenza di una legge il giudice federale avrebbe potuto prendere una decisione in base ai precedenti federali. Ciò avrebbe potuto aprire la strada alla creazione di una common law federale.
D'altro canto, l'aspetto in questione venne aspramente criticato, perché se da un lato rispondeva bene alle esigenze di uniformità (faceva sì che si creasse una sorta di common law federale valida per tutte le giurisdizioni federali), dall'altra parte rischiava di creare un dualismo intollerabile di soluzioni (a seconda della internazionalità o meno della controversia, del fatto – casuale – che le parti appartenessero a Stati diversi o allo stesso Stato, la soluzione sarebbe stata diversa).

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