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Attacco tedesco all’Urss durante la seconda guerra mondiale

Attacco tedesco all’Urss

L’attacco tedesco all’Urss aprì un nuovo fronte e determinò, da parte sovietica, una rivalutazione del ruolo dei polacchi. Il sostegno sovietico divenne un elemento decisivo per la vittoria alleata e all’amicizia con Mosca gli anglo-americani erano disposti a sacrificare gli interessi polacchi. La GB consigliò al governo polacco in esilio una politica di riavvicinamento a Mosca e Sikorski accettò un negoziato, ma riaffermò la posizione polacca sul mantenimento delle frontiere russo-polacche dell’ante guerra. Il negoziato culminò col patto Sikorski-Maiski del ’41. Mosca acconsentì alla formazione in URSS di un’armata polacca guidata da Anders, ma Mosca non fornì armamenti adeguati perché non aveva interesse nella nascita di un esercito polacco in grado di rivoltarglisi contro. Il reclutamento fu poi sospeso in seguito al rifiuto di Anders di far partecipare una divisione polacca ai combattimenti. Sikorski commise poi l’errore di chiedere lo spostamento della forza militare polacca nel Caucaso, in Iran e in Medio Oriente. Così facendo lasciò il campo libero all’iniziativa di Stalin e alla creazione di un’armata polacca filo-sovietica.
I rapporti con l’Urss peggiorarono in maniera irreversibile dopo che i tedeschi scoprirono, nel ’43, le fosse di Katyn con migliaia di corpi di militari polacchi massacrati dai russi. La scoperta fu sfruttata abilmente dai tedeschi.
Nel gennaio ’44 l’Armata rossa oltrepassò la frontiera anteguerra e a quel punto le forze polacche dovettero decidere se collaborare con i russi nell’operazione Tempesta contro la Germania nella Polonia orientale. Si scelse per la collaborazione, l’operazione andò a buon fine ma a quel punto i polacchi si trovarono quei territori invasi dai sovietici.

Tratto da LA POLONIA di Giulia Dakli
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