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L'Islam

Tra le grandi religioni mondiali è quella che cresce più velocemente. Conta oggi un miliardo e trecento milioni di praticanti distribuiti in una ampia fascia estesa dalle coste nord occidentali dell’Africa fino al Bangladesh per spingersi poi verso sud in Malesia, Indonesia e Filippine. Comunità islamiche sono anche presenti in Africa occidentale (Senegal, Gambia, Niger, Nigeria, Sierra Leone), lungo le coste dell’Africa orientale (Eritrea, Somalia) e nell’Europa balcanica (Albania, Turchia europea). 
In quarantacinque paesi del mondo l’islam rappresenta la religione maggioritaria, con fortissime concentrazioni particolarmente in Indonesia (170 milioni), Pakistan (136 milioni), Bangladesh (106 milioni) ed India (103 milioni). 
L’Islam che letteralmente significa arrendersi alla volontà di Dio, ha le sue origini nella penisola araba all’inizio del settimo secolo d.C. Suo fondatore fu Maometto, appartenente ad una agiata famiglia de La Mecca al quale apparve l’arcangelo Gabriele che gli chiese di recitare alcuni versi della rivelazione, rendendo Maometto il tramite umano della parola divina. La predicazione di Maometto fu osteggiata dai capi locali, tanto che il profeta decise di emigrare a Medina ove fece costruire la prima moschea. Pochi anni più tardi Maometto ritornò trionfalmente a La Mecca dando vita al primo vero e proprio stato islamico. Attraverso i suoi successori l’Islam varcò i confini dell’Arabia per espandersi rapidamente ad ovest e ad est. 
Tutti i musulmani del mondo fanno propri alcuni concetti fondamentali ed imprescindibili, ma ciascuno li mette in pratica in base alle tradizioni ed alle condizioni della regione in cui vive. La dottrina islamica può essere sintetizzata in quelli che vengono comunemente chiamati arkan al islam, ossia: i cinque pilastri dell’islam: la professione di fede; la preghiera rituale che deve essere recitata cinque volte al giorno rivolti a La Mecca; l’elemosina sociale e purificatrice; il digiuno nel mese di ramadan, nono mese del calendario lunare; il pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita. L’Islam si pone per definizione come l’ultima e definitiva religione rivelata quindi come suggello delle altre religioni monoteistiche. In tal senso ebrei e cristiani, definiti genti del libro, sono tollerati e rispettati in quanto possiedono scritture rivelate. Nei confronti di altre confessioni l’Islam è invece assai meno permissivo: la gihad, ossia la lotta contro i politeisti è comunque stata interpretata da alcuni elementi estremistici come uno sforzo contro tutti i non musulmani. 
La successione di Maometto provocò una divisione all’interno dell’Islam in due gruppi: sunniti e sciiti. Secondo i sunniti la carica di califfo (succesore di Maometto) doveva essere riservata al parente più prossimo del Profeta, discendente in linea maschile della stirpe dei qurays. Essi si mantengono fedeli alla sunnah, o tradizione, ed ancor oggi costituiscono circa l’83% di tutti i musulmani. La sunnah, costituente la più antica raccolta di norme etiche e morali stabilite sulla base dei detti e delle azioni di Maometto, rappresenta infatti (insieme al Corano) la base normativa di comportamento per ogni credente. I sunniti si considerano musulmani ortodossi e ritengono veri e propri  errori dottrinari (definendoli come bid’a, o innovazioni)  tutte le modifiche alle regole dettate dalla tradizione. Al loro interno, in seguito a pur modeste divergenze interpretative, si crearono alcune scuole giuridiche, quattro delle quali sopravvivono ancora: malikiti (Africa settentrionale ed occidentale), sciafiti (Sud Est asiatico), hanifiti (Anatolia e penisola balcanica), hanbaliti (Arabia). Dapprima in competizione, queste scuole di pensiero riuscirono in seguito a convivere senza tensioni, considerandosi espressioni di una comune eredità religiosa.
Sono chiamati sciiti i seguaci, o shi’a, di coloro che considerano legittimi successori di Maometto solo Alì (quarto califfo dell’Islam) ed i suoi discendenti, o imam. Dal punto di vista dottrinale, la principale differenza con i sunniti consiste nel fatto che gli sciiti aggiungono alle cinque verità fondamentali una sesta, la figura appunto dell’imam, cui si riconosce un’autorità assoluta perché e custode diretto del sapere di Maometto. Anche tra gli sciiti sono presenti varie correnti; le principali sono quelle degli imamiti (Iran, Iraq, Libano, Pakistan e India), degli ismailiti ( India …..) e degli zaiditi (Yemen).
In tempi diversi si verificarono altre divisioni in gruppi che normalmente sono considerati costituire i cosiddetti scismatici islamici, tra i quali i kharijti, gli wahabiti (Arabia Saudita), gli yazidi (Curdistan), i drusi (Siria), ed infine gli ahmadiadi (Pakistan).

Tratto da GEOGRAFIA POLITICA ED ECONOMICA di Filippo Amelotti
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