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Accenni sullo sviluppo del segreto


Possiamo già schematizzare i luoghi dove viene tematizzato prevalentemente il segreto: a) innanzi tutto la vicenda dell’omicidio di Laura Palmer; b) in secondo luogo le coppie, che sono legate sempre a (e da) un segreto (un patto, una relazione, eccetera); c) infine il mistero che circonda alcuni personaggi (la donna del ceppo, i Tremonds, Windom Earle, l’uomo da un braccio solo, eccetera). Ricordiamo, inoltre, l’efficacia della paternizzazione ottenuta attraverso la disparità di saperi tra lo spettatore e alcuni personaggi (i coniugi Palmer prima, James e Donna poi). Il segreto a favore dello spettatore, come è noto, è funzionale molto spesso al meccanismo della suspense, e appare, per questo, molto significativo il fatto che, tranne poche eccezioni, essa non rientri nelle strategie paternizzanti di Twin Peaks. Prevalentemente, quindi, lo spettatore non è depositario di un segreto, ma vi è invece proiettato, il che segna un’inversione di tendenza rispetto al prologo della prima puntata.
Nel dilatarsi a macchia d’olio del segreto (movimento centrifugo) si disegna una rete di convergenze e di piste incrociate, che continuano a prospettare soluzioni dei misteri sulla morte di Laura (movimento centripeto) giungendo a una cumulazione sincretica dei risultati della de-tection e delle rivelazioni paranormali. Un’operazione contraddistingue tutto lo svolgimento narrativo di Twin Peaks: le prove vengono declassate o addirittura smontate, perdono improvvisamente la loro potenzialità esplicativa rispetto ad un continuo rilanciarsi del segreto, sempre più approfondito in un insondabile mistero. La stessa ricerca cognitiva, l’investigazione, viene sospesa nella sua impotenza davanti al mistero e all’occulto. Esemplare, in questo senso, la dichiarazione del maggiore Briggs: “Il senso di ciò che è accaduto va al di là della mia comprensione” (27” puntata). Vale anche per noi: oramai non vi è che un’iniziazione corrispondente a quella di Cooper nella Loggia Nera (29a puntata). Nel teatro dell’illusione la posta non può essere più cognitiva, ma solo paternica.

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