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Forze che spingono all’integrazione delle aziende

- RICERCA DI ECONOMIE DI PROCESSO : in alcune circostanze il controllo di una serie di operazioni da parte della stessa organizzazione, all’interno dello stesso impianto o in impianti diversi, consente risparmi significativi di costo e altri vantaggi. L’esempio classico sono tutte le imprese nei settori di base (quella che lavora sulle materie prime) che utilizzano processi di lavorazione a caldo. È evidente la necessità dell’integrazione verticale, perché si scalda il materiale una volta sola.
- INFORMAZIONI TECNICHE DI MERCATO : si l’impresa ha stretti legami con i fornitori e i clienti, può avere forte informazioni sui trend di mercato o informazioni tecniche. Questo elemento può essere importante avere. Inoltre essendo integrati, talvolta le imprese hanno un’integrazione parziale, ossia di un componente non fanno tutti gli elementi, ma ne fanno un po’, gli altri li acquistano all’esterno. Non acquistano tutti all’esterno perché se l’impresa lo fabbrica consoce il costo di produzione, quindi diventa durissima nella negoziazione con i fornitori.
- PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE : se l’impresa ha un prodotto con un ciclo produttivo molto lungo, il fatto di essere integrata verticalmente all’interno della stessa realtà produttiva, permette di controllare i vari reparti e questo aiuta a programmare con maggiore successo le operazioni di produzione. Perché le scale produttive dei singoli impianti sono diverse. Se si controllano le fasi a valle si possono dare fortissimi input nelle fasi a monte per ottimizzare le fasi della produzione. Se no ciascuna fa la sua pianificazione. Questo consente di evitare le fluttuazioni e consente di avere stock di magazzino. Se l’impresa è verticalizzata, può ridurre i costi fornendo informazioni ai produttori esterni che tendono ad avere un magazzino troppo grosso.
- Un’impresa verticalmente integrata può essere avvantaggiata nella fase di lancio o declino del prodotto. Se l’impresa controlla la produzione può capire quanto sviluppare la pressione sui venditori. Se si controlla la distribuzione si può prolungare la vita utile di un prodotto che ormai è in via di obsolescenza.
- PIANIFICAZIONE DEGLI INVESTIMENTI : nel momento in cui l’impresa è integrata, conosce bene i mercati di sbocco, è in grado di pianificare la produzione ma ancor di più gli investimenti, perché sa esattamente gli output che potrà commercializzare.
- Un’impresa integrata, quindi tendenzialmente un produttore di grandi dimensioni relativamente al settore in cui opera, ha una maggiore facilità di accedere alle fonti di approvvigionamento, tipo materie prime. Ad esempio la raffinazione del petrolio: esistono delle raffinerie indipendenti, la condizione di queste imprese può essere avvantaggiata nel breve periodo operando sul mercato spot, perché c’è il calo del prezzo del petrolio e può acquistare partite di greggio a costo più basso di quanto non faccia un’impresa integrata che fa contratti a medio lungo termine. Se l’impresa è integrata a monte, in caso di crisi petrolifera è sicura di avere il petrolio, sicuramente molto di più di un’impresa che lo acquista sui mercati spot. Ha così la garanzia degli approvvigionamenti.
Tutti questi fattori riducono i costi e quindi sono elementi di efficienza. In questi casi l’integrazione verticale aumenta l’efficienza del sistema produttivo. Esistono però altri casi in cui ci si integra per rafforzare il proprio potere di mercato o per sfuggire al potere di mercato degli altri.
POTERE CONTROBILANCIANTE : un’impresa integrata ha potere di mercato. Ad esempio l’industria inglese della birra fino al 1990 controllava la stragrande maggioranza dei punti vendita, attraverso accordi di franchising. Su 50 mila pub, le 6 grandi casi di birra, ne controllavano 35 mila. Questi 35 mila pub vendevano esclusivamente la birra dell’impresa che l’aveva affiliata. Nei pub non si vende solo birra, le altre bibite vengono acquistate in maniera correlata dai fabbricanti di birra. Il potere che questi esercitavano sugli altri fornitori è molto forte. C’è un forte potere controbilanciante rispetto ai venditori delle altre bevande.
Quindi le aziende integrate possono esercitare un forte potere sugli altri venditori che non sono integrati sul punto vendita.
STRUTTURA VERTICALE DEL PREZZO
L’impresa integrata può fare una discriminazione di prezzo: può scegliere la fase nel quale ottenere i profitti usando i fondi ottenuti in una fase in cui ha il potere di mercato per sovvenzionare la fase nella quale è in competizione con fornitori non integrati. L’impresa sceglie dove fare i profitti, ossia dove si trova a che fare con dei competitori che non sono integrati, e che quindi i profitti li devono fare in quella fase. Ad esempio nell’industria automobilistica i maggiori produttori di automobili vendono i loro veicoli attraverso concessionarie controllate direttamente, che producono anche prezzi di ricambio. Il prezzo è relativamente di mercato.
L’impresa integrata ha spesso la possibilità di offrire una linea di prodotto completa, quindi oltre a vendere il suo marchio principale, si allarga a vendere altri prodotti che si fa produrre. Se il consumatore non è particolarmente legato a una marca esterna, fa un acquisto congiunto e compra il marchio dell’impresa integrata. Ad esempio quando si mischia una bevanda alcolica con una bevanda non alcolica.
Queste strategie funzionano quando l’integrazione determina barriere all’entrata. In questi casi il produttore integrato può attuare tutte queste strategie per scoraggiare i rivali.

Tratto da ECONOMIA INDUSTRIALE di Valentina Minerva
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