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Fasi dell’intervento terapeutico per la schizofrenia

 
Si distinguono 3 fasi di intervento terapeutico in relazione agli stadi di evoluzione della malattia: una fase acuta, una fase di proseguimento e una fase di mantenimento. Ottenuta la remissione della sintomatologia acuta che può avvenire in poche settimane, deve iniziare una terapia di proseguimento, allo scopo di evitare le ricadute. Un episodio acuto schizofrenico molto raramente tende alla cronicizzazione sin dagli esordi, mentre prevale un’evoluzione ad episodi psicotici subentranti secondo 3 principali modalità:
episodi subentranti con remissione totale della sintomatologia nelle fasi intercritiche,
episodi subentranti con deficit stabile intercritico,
episodi subentranti con deficit progressivo.
La durata della terapia di proseguimento non può essere inferiore ad un anno (la Consensus Conferente indica 2 anni in assenza di ricadute e 5 anni in presenza di ricadute) a dosaggi standard, non inferiori a quelli con i quali si è ottenuta la remissione della fase acuta.
Il paziente deve raggiungere una condizione di superamento stabile della sintomatologia acuta e sub-acuta più produttiva, di tipo psicotico, affinché possa ritenersi libero sia dal tipo di evoluzione cronicizzante (rara), sia dal tipo di evoluzione a poussè.

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