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Classificazione degli studi epidemiologici


Prima distinzione:
- Osservazionali: il ricercatore si limita a  osservare l’andamento dei fenomeni per  poter trarre conclusioni. Si distinguono in: ecologici (analisi dei dati aggregati riferiti a incidenza, prevalenza, mortalità, distribuzione fattori di rischio), trasversali (indagini istantanee di intere popolazioni o campioni per  valutare frequenza e distribuzione di una o più  variabili), caso/controllo (selezione di soggetti malattie in cui è valutata l’esposizione ai fattori di rischio), coorte (selezione di soggetti sani esposti e non, seguiti nel tempo per  valutare l’incidenza o mortalità di una o più  malattie)
- Sperimentali: lo sperimentatore compie interventi diretti, manipola le condizioni di ricerca applicando strategie terapeutiche e preventive; scarsa applicazione in campo per  motivi etici. Si distinguono in: sperimentazioni cliniche (valutazione di un intervento terapeutico in uno o più  gruppi di pazienti affetti da una patologia), sul campo (valutazione interventi preventivi rivolti a uno o più  gruppi di soggetti sani, opere s. vaccini), sulla comunità (valutazione interventi preventivi basati su approcci collettivi (per es. campagne di educazione sanitaria)

  


Tratto da ELEMENTI DI METODOLOGIA EPIDEMIOLOGICA di Antonella Bastone
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