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APPROFONDIMENTI

Scandalo intercettazioni: cosa rischiano club e tesserati

22/05/2006

Scandalo intercettazioni: cosa rischiano club e tesserati

Quella che sta per arrivare sarà un’altra estate calda per il mondo del calcio. Dopo il caso Catania dell’estate 2003 che portò un allargamento delle Serie A a 20 squadre, lo scandalo delle false fideiussioni e il caso Genoa dell’estate scorsa, ecco lo scandalo delle intercettazioni che sta sconvolgendo il pianeta calcio.
Quello che sta emergendo dalle migliaia di intercettazioni che vedono coinvolti club blasonati come la Juventus, dirigenti affermati come Moggi, e arbitri di livello internazionale come De Santis, è uno scenario davvero inquietante. La Serie A è da poco terminata, ma è sicuro che la classifica finale verrà riscritta dalla giustizia sportiva. Infatti l’ufficio indagini della Federazione Italiana Giuoco Calcio è gia al lavoro per accertare presunti illeciti sportivi verificatisi nel corso del campionato scorso, e in quello da poco terminato. Ma che cos’è precisamente l’illecito sportivo? La risposta ce la da l’ articolo 6, 1° comma, del codice di giustizia sportiva, che recita: “Il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica”. Al 2° comma, si specifica invece che: “Se i dirigenti incriminati sono rappresentanti ufficiali del club, le società rispondono a titolo di responsabilità diretta. Invece, le società rispondono a titolo di responsabilità oggettiva se i dirigenti incriminati non sono loro legali rappresentanti”.
Cosa può decidere dunque la commissione disciplinare della F.I.G.C. se verranno accertati illeciti sportivi? I dirigenti (presidente, amministratore delegato, direttore generale, direttore sportivo) rischiano una inibizione (squalifica) per 5 anni con proposta di radiazione. Le rispettive società, invece, se verrà accertate la loro responsabilità diretta, rischiano con sanzioni che vanno dalla retrocessione all’ultimo posto in classifica, all’esclusione del campionato di competenza. Nel caso invece venga accertata la sola responsabilità oggettiva della società, cioè non c’è il coinvolgimento diretto di un dirigente, ma viene accertato l’illecito a favore della società stessa, si va dalla penalizzazione di uno o più punti in classifica, alla retrocessione all’ ultimo posto o all’esclusione dal campionato. Per illeciti plurimi si può anche ad arrivare alla revoca di uno scudetto.
Gli arbitri coinvolti invece, rischiano sanzioni che vanno dal rimprovero, alla censura scritta, alla sospensione (max 2 anni), fino al ritiro della tessera federale. Da quello che abbiamo visto, non è dunque fantacalcio immaginare la Juventus disputare il prossimo campionato in Serie C1, come è successo quest’anno al Genoa, con enormi danni economici per una società quotata anche in Borsa.


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