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"Quarto potere". Fiasco di Susan dal suo punto di vista



Assistiamo nuovamente al debutto di Susan, ma stavolta la storia viene raccontata dal suo punto di vista, ragion per cui la macchina da presa si rivolge alla platea buia. Il maestro italiano è nella buca del suggeritore ed è disperato, Lelan si annoia, Kane fa partire l’applauso e il pubblico lo segue non troppo convinto. Kane esagera cercando di prolungare ulteriormente l’applauso, rendendosi ridicolo dato che molto presto nessuno lo segue più. Al ritorno a casa Susan e Kane litigano per via della stroncatura firmata da Leland sulle pagine dell’Inquirer. Susan è furibonda con Leland, non sapendo che in realtà quella recensione è opera del marito. Nel frattempo un fattorino porta una busta contenente l’assegno di liquidazione di Leland e l’originale della dichiarazione programmatica scritta da Kane. Susan dice al marito di volersi ritirare e di averne già avuto abbastanza, ma Kane persiste nella sua volontà di non arrendersi di fronte all’evidenza e la obbliga a proseguire. Ancora una volta Welles costruisce questa scena grazie ad una sapiente costruzione dell’illuminazione: l’ombra di Kane nasconde Susan mentre lei è a terra, simboleggiando l'idea del comando che il marito ha nei confronti della moglie. Di nuovo viene raccontata una lunga sequenza di salti temporali attraverso la compressione di immagini: in questo caso vediamo scorrere le copertine dell’Inquirer che, in tutte le principali città del paese, registrano con titoli enfatici lo "straordinario" successo della tournée di Susan Kane. Ma la sua voce, che canta in sottofondo, è sempre più debole e a un tratto si spenge, come la lampadina che viene mostrata nell'inquadratura.

Tratto da "QUARTO POTERE" E IL CINEMA DI WELLES di Marco Vincenzo Valerio
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