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Il mercato e la globalizzazione nel pensiero di Papa Giovanni Paolo II


Nel “Centesimus Annus”, l’enciclica del ’91 di Giovanni Paolo II si legge che il libero mercato è lo strumento più efficace per collocare le risorse efficacemente ai bisogni.
Le risorse devono essere “solvibili” cioè devono disporre di un potere d’acquisto e i bisogni devono essere vendibili a prezzo adeguato.
Esistono anche molti bisogni che non hanno accesso al mercato che non possono non essere soddisfatti perché non hanno un prezzo, non sono solvibili: vanno garantiti perché sono bisogni dell’uomo in quanto uomo.
Gli uomini devono essere aiutati ad acquisire conoscenze e sviluppare le loro attitudini per valorizzare le loro capacità.
Rapporto mercato – globalizzazione:
I Paesi esclusi dal mercato mondiale vivono momento di stagnazione e regresso, mentre quelli che sono entrati nell’interconnessione delle attività economiche a livello internazionale, si sono sviluppati.
Il problema è quello di ottenere un equo accesso al mercato internazionale, valorizzando le risorse umane.
I problemi della globalizzazione, riguardano comunque anche i Paesi che ne fanno parte: l’incessante trasformazione dei modi di produrre e consumare, svaluta conoscenze già acquisite e professionalità consolidate, esigendo continuo sforzo di aggiornamento.
Il rischio di chi non sta al passo è di essere emarginati.
Il Terzo Mondo non deve aprirsi solo per l’esportazione delle materie prime, ma offrendo le risorse umane di cui dispone, naturalmente dopo un’adeguata formazione. (Anche qui il pontefice ha atteggiamento positivo individuando percorsi d’inserimento nel meccanismo).
Il Papa quindi non era ne a favore, ne contro la globalizzazione, dipende dalle persone che la attueranno; deve essere al servizio dell’uomo, della solidarietà e del bene comune.
L’etica deve tutelare tutto il sistema; la globalizzazione non può fare a meno di un codice etico comune, che NON significa imporre i valori di una sola cultura.
È necessario il perseguimento dell’armonizzazione tra le esigenze del mercato, quelle dell’etica e della giustizia sociale.
Armonizzazione economia – etica (non sottomissione dell’economia all’etica o viceversa).

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