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Cosa rende felici gli adolescenti


La felicità viene inclusa nel set delle emozioni di base da parte di quegli studiosi secondo i quali i processi emotivi si costituiscono a partire da un numero limitato di emozioni ben differenziate o primarie.
Bisogna tuttavia precisare che il termine ‘felicità’ nel linguaggio comune, viene in parte sovrapposto al termine gioia. In realtà con il termine gioia ci si riferisce a un emozione positiva improvvisa e piuttosto intensa, mentre con la parola felicità si fa riferimento sia allo stato emotivo di benessere vissuto in modo complessivo sia all’esperienza emozionale legata a una specifica circostanza vissuta.
Per quanto riguarda gli antecedenti situazionali, sia nella prima adolescenza sia nella tarda adolescenza, le macrocategorie sono quelle del divertimento o appagamento, della riuscita e delle relazioni affettive.
Rispetto all’età, si nota che per i soggetti nella prima adolescenza sono più numerosi gli episodi che rimandano a “relazioni amicali” e “riuscita scolastica”.
Per quanto concerne, invece, i soggetti più grandi, idealmente avviati al termine del percorso di crescita adolescenziale, le categorie più frequenti sono “riuscita sportiva”, “divertimento’ e relazioni sentimentali.
Rispetto al genere, alcune categorie sono specifiche di maschi e femmine sia a 14 sia a 18 anni. Per esempio, il “divertimento”, frequente nel gruppo di soggetti più grandi, lo è soprattutto nei maschi; così come per i maschi diciottenni spicca la categoria ‘riuscita sportiva Anche la categoria “riuscita scolastica”, particolarmente frequente nei più giovani, lo è soprattutto nei maschi.
Considerando le femmine, la categoria “relazioni amicali”, che nel gruppo dei più giovani ha un andamento simile in funzione del genere, nel gruppo dei tardo-adolescenti è frequente soprattutto tra le ragazze. Commentando questi risultati, potremmo dire che a 14 anni è importante riuscire bene a scuola per essere felici, ma questo vale soprattutto per i maschi perché le femmine sono maggiormente coinvolte nei temi dell’amicizia tra pari. Inoltre, nel passaggio alla tarda adolescenza la crescita nella categoria “divertimento” è appannaggio dei maschi perché le femmine presentano un elevato numero di episodi rievocati in cui, per quanto ci sia il riferimento alla dimensione del divertimento e della spensieratezza, tuttavia in primo piano, e non sullo sfondo, vi è l’aspetto affettivo-amicale.
Riguardo alla mentalizzazione dell’emozione di felicità, già nella prima adolescenza l’emozione di felicità è mentalizzata in modo articolato ed è ricca di riferimenti a termini e verbi mentali. I verbi mentali risultano essere, in base alle analisi effettuate, maggiori di quelli comportamentali, proprio per la natura stessa dell’emozione che stiamo considerando, così differente, per esempio, da “collera” o “rabbia” che rimandano per definizione alla dimensione dell’attivazione fisiologica, ad azioni e reazioni comportamentali importanti.
Come per gli antecedenti, anche per la mentalizzazione ci sono differenze tra maschi e femmine. Le ragazze producono più testo e fanno maggiormente ricorso a verbi mentali: è un risultato che viene spiegato facendo riferimento alla natura particolarmente introspettiva e riflessiva delle adolescenti femmine rispetto ai loro coetanei maggiormente orientati a mettersi alla prova sul piano dell’azione e della sperimentazione fisica.

Tratto da ADOLESCENZA E COMPITI DI SVILUPPO di Anna Bosetti
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