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La rabbia nelle relazioni interpersonali


La rabbia può comparire sia nel sistema di attaccamento sia nel sistema agonistico, ma in forma diversa: nel primo caso è associata al desiderio che l’altro non se ne vada e mantenga sempre una certa vicinanza, nel secondo caso è motivata dalla volontà di ottenere la resa dell’altro. La sequenza di emozioni all’interno della quale si inserisce è molto diversa. Nella competizione (sistema agonistico) che ha per scopo la supremazia sull’altro, la rabbia da sfida è solitamente seguita da trionfo e gioia, in caso di vittoria; è seguita invece da paura, vergogna e sconforto, in caso di sconfitta. Nella ricerca di protezione (sistema dell’attaccamento) che ha per scopo la vicinanza protettiva, la rabbia interviene successivamente alla paura e solo in caso di mancata vicinanza da protezione.
Nella sequenza di emozioni che contraddistinguono i due sistemi motivazionali, la rabbia e la paura si trovano in posizioni opposte: nella sfida agonistica la rabbia precede la paura da sconfitta; mentre nella ricerca di accudimento la rabbia segue la paura e compare solo in caso di mancato raggiungimento della meta.
Un’ abilità tipicamente umana è quella di poter decidere se rispondere al proprio interlocutore con la sequenza di emozioni complementari al sistema motivazionale attivato, oppure cambiare sistema motivazionale in modo da portare anche l’altro a modificare il proprio registro emotivo. Per esempio, possiamo rispondere alla rabbia agonistica esprimendo fiducia e, anziché entrare anche noi nel sistema agonistico, indurre l’interlocutore a spostarsi con noi sul sistema cooperativo.

Tratto da ADOLESCENZA E COMPITI DI SVILUPPO di Anna Bosetti
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