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Finocchi e infinocchiati


FINOCCHIO: si racconta che grazie ad una pianta di finocchio Prometeo riuscì a rubare il fuoco a Zeus, arrampicatosi sull’olimpo nascose una scintilla nella cavità di un gambo di finocchio e ne fece dono agli uomini.
Per i nostri progenitori mediterranei, il Foeniculum, non era quello che è per noi. Era un condimento e una medicina, le sue proprietà rinfrescanti, rigeneranti ne fecero un simbolo di vigore, guerriero e sessuale.
Il fiore giallo profumato era una pianta sacra ad Adone, figlio e amante di Venere, simbolo di bellezza effemminata, amatissimo da donne e uomini.
Nelle feste di Dioniso, dio di tutte le ebbrezze i suoi sacerdoti si cingevano la testa con corone di finocchio.
Gli ennuchi sacri adepti del culto di Cibele andavano in processione vestiti da donna, in questa religione giunta fino a roma, riempivano le strade di una trasgressiva sensualità (che forse spiegherebbe l’appellativo odierno per gli omosessuali). Il finocchio non ha perduto la sua fama legata alla fecondità e alla buona fortuna infatti è ancora usato come antidoto contro l’invidia.

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