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Architettura Paleocristiana


Andando aventi nell’età imperiale si arriva a Costantino. Egli apre al culto di varie religioni, tollerando fedi diverse.

L’architettura che segue a quella tardo imperiale è quella PALEOCRISTIANA = cristiano antico.
Nasce nell’innesto dell’architettura romana. Questo perché è impensabile che l’autonomia di questi neonati cristiani possa generare una dimensione culturale tale da caratterizzare come nuova civiltà la nuova architettura, quindi si pesca nel repertorio della tarda imperialità.
In questo repertorio c’erano state delle strutture che interessavano questo mondo cristiano in costruzione.
Il primo elemento che caratterizza questa architettura è la BASILICA PAGANO, una struttura che i romani si erano inventato all’interno dei fori. Si caratterizza per la sua possibilità di combinare allo stesso tempo diverse attività. Veniva usata per organizzare non atti religiosi ma contemporaneamente varie iniziative. Qui si amministrava la giustizia, c’era il tribunale caratterizzato da un elemento semicircolare che serviva a far sedere, in un posto più elevato, chi amministrava la giustizia. Si celebravano i funerali con cortei dato che avevano uno spazio molto grande suddiviso in 3 o 5 navate. Ma c’erano anche botteghe dove si vendevano prodotti. Si potevano dare appuntamenti di lavoro o politici.
Non vi era dubbio che questa era la struttura più grande al chiuso che poteva contenere il numerevole numero di cristiani, e lo si poteva percepire oltre dal grande seguito dalla richiesta di chi voleva essere battezzato.
In molti decido di battezzarsi nei primi periodi del Cristianesimo e quindi si capiva che c’era la necessità di attrezzarsi per risolvere questo prima problema del battesimo. Anche in questo caso l’architettura precedente offriva una soluzione tipologica confacente a questa esigenza. Esistevano infatti dei piccoli templetti circolari, circondati da colonne, che si erano già visti nelle polis greche ma che si erano riproposti nella romanità.
All’epoca il battesimo non avveniva con il rito di adesso ma bisognava immergere tutto il corpo, quindi il tempio doveva essere grande perché bisognava impiantare una “piscina” circolare. Il battesimo doveva avvenire con una fila alle spalle che pressava per aspettare il proprio turno. Quindi era molto utile che la struttura fosse circolare dove al centro vi era la vasca e consentiva alla fila di aspettare il proprio turno e girare progressivamente uscendo una volta celebrato il rito.

Il paleocristiano è parallelo al BIZANTINO. Costantino, mentre approva il culto delle diverse religioni, sposta l’attenzione a Oriente, fondando Costantinopoli. La volontà di Costantino è di ridurre a questa grande epoca di rivoluzioni il prestigio di Roma. Per cui vuole fondare una nuova capitale dell’impero romano e spostarla a oriente dentro una città che già esisteva e che viene ristrutturata con nuove strutture religiose in affinità a questa pluralità religiosa.
Questo innesto a oriente determina una categoria anche della definizione progettuale che in effetti ha mantenuto un pass diverso rispetto a quello dell’occidente. Ancora oggi in queste città orientali si trova un’architettura dove prevale l’elemento centrale -> questo sarà poi la bandiera della cristianità in età rinascimentale. Questo perché in questa età s’immagina che il tempio della cristianità deve essere a piata centrale in quanto dinanzi al Cristo tutti hanno pari identità. Questo concetto è già in luce nei primi fatti dell’area cristiana d’Oriente e alimenterà una nuova cultura religiosa che per certi versi ritorna in Italia con l’impero bizantino.
Il binario è complesso perché ci sarà: il paleocristiano a occidente, il bizantino a oriente, l’islamico a sud. Sono 3 processi che camminano in maniera parallela e che determinano soluzioni architettoniche talvolta promiscue talvolta no. Ma sicuramente tra cultura bizantina e cultura islamica c’è più affinità rispetto a quella cristiana d’occidente. Tanto che le moschee poi si troveranno su tutte e due le sponde sia orientali che meridionali, ma sono accaduti dei fatti per cui l’ingresso dell’islam nella parte orientale è stato automatico e anche lì le contaminazioni sono state molte forte.
La cosa più assurda è quella per cui una chiesa cristiana nata con Costantino, quella di S. SOFIA DI INSTABUL, che è il riferimento per eccellenza di tutto quello che è accaduto dopo sia in oriente che nella parte islamica, questa struttura nata dalla cristianità è diventata il simbolo dell’Islam, ovviamente con le opportune modifiche.

È una struttura dove sono accadute cose straordinarie soprattutto per quel concetto di amministrazione della luce:
La cupola, nel momento in cui strutturalmente dovrebbe garantire la sua tenuta per l’enorme diametro, è tutta forata da 42 finestrelle a giro sul perimetro della circonferenza. Sono dei filtri artificiali per l’entrata della luce che entra gradualmente per spalmarsi uniformemente su tutta l’interiorità iperdecorata di mosaici;
I mosaici sono tesserine ognuna con un colore diverso che, combinata con le altre, determinano il disegno. Esse articolano la luce in maniera del tutto differente da quello che può essere ad esempio un affresco. Questo perché c’è sempre un momento di piccola frattura tra una tesserina e l’altra, e in questo articolarsi la luce viene intrappolata, stoppata, e poi scivola via; ma c’è un momento in cui non scivola e viene trattenuta.
Le 3 navate sono strumentali alla firmitas, perché le 2 navate laterali non hanno un ruolo superiore al corridoio ma hanno un ruolo molto importante dal punto di vista strutturale. Perché la grande cupola è impostata su 4 piloni enormi tra di loro collegati con dei sistemi ad arco che collegano in cima in quadrato che forma i 4 piloni.
Questo blocco centrale deve reggere l’enorme cupola, ma per evitare che la spinta verso l’esterno possa avere la prevalenza, soprattutto in condizioni particolari (terremoto), ci devono essere delle controspinte e quindi, da un lato e dall’altro, appaiono 2 semi cupole che spingono in senso opposto. Sono delle semicalotte identiche alla dimensione della cupola centrale. Finite queste 2, lungo l’asse longitudinale, ce ne sono altre 3 più piccole che chiudono strutturalmente il rapporto longitudinale.
Nella navate laterali ci sono altri elementi che funzionano strutturalmente per contrapporsi alla spinta laterale che eserciterebbe la cupola centrale in caso di scosse.

Tratto da APPUNTI DI STORIA DELL'ARCHITETTURA di Debora Neri
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