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Bilancio preoperatorio in chirugia coronarica


L’ischemia miocardica è quasi sempre causata da aterosclerosi coronarica. Può coesistere una malattia polidistrettuale che più spesso interessa le arterie carotidi e degli arti inferiori. Anche se i diversi fattori di rischio per aterosclerosi non hanno il medesimo impatto in sedi diverse, è comunque opportuno un screening diagnostico nei differenti distretti.
È inoltre importante la valutazione del circolo venoso degli arti inferiori e della qualità della vena safena.
Indicazioni assolute per l’esecuzione di tali esami sono la presenza di sintomi quali claudicatio intermittens, deficit neurologici, tromboflebite o pregressa trombosi venosa profonda.
L’esame fisico comprende la ricerca di varici venose, la palpazione dei polsi periferici e addominale alla ricerca di un’aneurisma dell’aorta addominale e l’auscultazione delle carotidi.
In presenza di soffi cervicali è opportuno un’esame Dopple delle carotidi. Tale esame è inoltre spesso indicato in presenza di stenosi del tronco comune per la frequente coesistenza di una stenosi carotidea (15%). L’esame Doppler arterioso agli arti inferiori viene eseguito in caso di ipo o asfigmia dei polsi periferici, soprattutto in potenziali candidati alla contropulsazione aortica o al prelievo della vena safena (cicatrizzazione più difficoltosa). Il Doppler venoso agli arti inferiori viene invece indicato in caso di flebopatia pregressa o in atto. Il Doppler delle arterie degli arti superiori è infine praticato per individuare eventuali stenosi all’origine dell’arteria succlavia che controindicano l’utilizzo dell’arteria mammaria interna.
Altri esami complementari vengono effettuati in funzione del singolo caso e la loro indicazione viene spesso discussa preventivamente con l’anestesista (vedi bilancio anestesiologico preoperatorio).

Tratto da APPUNTI DI CARDIOCHIRURGIA di Alessandra Di Mauro
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