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Il ricovero


Il ricovero in un reparto cardiochirurgico viene programmato dopo una valutazione cardiologica  ed una chirurgica che hanno permesso di porre una precisa indicazione operatoria.
Di primaria importanza è dunque assicurarsi che le condizioni che hanno reso possibile l’indicazione non siano cambiate. L’ anamnesi, l’esame obiettivo, un evento infettivo in corso, la modificazione della sintomatologia anginosa o il passaggio da una classe NYHA ad un’altra, sono strumenti di valutazione molto importanti e potranno condurre alla decisione di differire l’intervento per il tempo necessario al ristabilirsi di condizioni a più basso rischio per il paziente.
Più raramente un intervento potrà essere differito per ripetere una parte del percorso diagnostico preoperatorio: ad esempio, la ripetizione di uno studio coronarografico eseguito da più di sei mesi, in un paziente indicato per bypass aortocoronarico.
Durante il periodo di ricovero preoperatorio tutto il personale medico e paramedico avrà il compito di conoscere il paziente, interrogarlo sulle sue abitudini, osservare il suo comportamento, spiegare il come ed il perché dell’intervento chirurgico e soprattutto rispondere alle numerose domande per permettere l’instaurarsi di un rapporto di fiducia reciproca. La fisioterapia preoperatoria assicura la preparazione del paziente alle manovre respiratorie che dovrà effettuare nel periodo postoperatorio.

Tratto da APPUNTI DI CARDIOCHIRURGIA di Alessandra Di Mauro
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