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Posizionamento del circuito e condotta della CEC


Prima di collegare il paziente al circuito della CEC, si procede alla anticoagulazione sistemica con eparina 3 mg/Kg. Vengono posizionate le cannule di drenaggio venoso in atrio destro, nelle due vene cave oppure nella vena femorale. La cannula arteriosa è invece inserita nell’aorta ascendente o, meno comunemente, nell’arteria femorale comune o iliaca esterna. Il circuito viene collegato al paziente e costituisce un bypass cardiopolmonare totale comprendente le cannule venose, il cardiotomo, l’ossigenatore, la pompa, il filtro arterioso e la cannula arteriosa. La CEC è condotta da uno o più perfusionisti specializzati. L’avvio della CEC avviene gradualmente in maniera tale da raggiungere un flusso teorico calcolato in base alla superficie corporea del paziente. Tale flusso oscilla tra 50 e 60 ml/Kg/min (oppure 2 - 2.5 l/m2/min) e varia anche in funzione della temperatura e dell’età del paziente: a basse temperature è possibile ridurre il flusso poiché l’ipotermia diminuisce il metabolismo cellulare e quindi il fabbisogno di ossigeno. Si può così abbassare progressivamente la temperatura del paziente fino a circa 30 °C durante il tempo centrale dell’intervento e in seguito riscaldare gradualmente il paziente a 37 °C. Tale ipotermia moderata consente di diminuire il flusso della CEC limitando in tale modo le conseguenze traumatiche sugli elementi figurati del sangue (distruzione delle piastrine, emolisi, attivazione del complemento). Alcune équipe preferiscono operare in normotermia poiché vi sarebbe una riduzione dei danni conseguenti alla vasocostrizione periferica indotta dall’ipotermia. Alcuni interventi necessitano di un arresto circolatorio completo (es.: interventi sull’arco aortico, cardiopatie congenite in età neonatale). E’ in questi casi necessario ricorrere all’ipotermia profonda (15 - 18 °C) che permette un tempo operatorio di durata limitata tra i 45 e 60 minuti. Nel neonato e nel paziente anziano il flusso teorico dovrà essere mantenuto proporzionalmente più elevato a causa di una minore percentuale di tessuto adiposo a parità di superficie corporea.
Altri parametri importanti sono la pressione arteriosa media che deve essere mantenuta tra 40 e 100 mmHg, la PaO2 che deve variare tra 150 e 200 mmHg e la PCO2 che deve essere stabilizzata intorno a 40 mmHg.
Infine, la presenza di aria nel circuito deve essere assolutamente evitata. Qualora vi fosse aria nella linea arteriosa della CEC è opportuno arrestare temporaneamente la pompa.
Il circuito appena descritto costituisce la CEC completa. Altri possibili impieghi sono rappresentati dalla CEC parziale utilizzata come assistenza ventricolare sinistra o destra.

Tratto da APPUNTI DI CARDIOCHIRURGIA di Alessandra Di Mauro
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