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Architettura dell'Informazione - Unificazione

E’ possibile creare una continuità tra diversi canali e ambienti anche dal punto di vista dell’esperienza dell'utente, usando un modello unificato di IA e interazione uomo-informazione. In tal senso l’IA diviene collante sotterraneo ad esempio tra mondo fisico e digitale. Si può garantire all’utente continuità nel passaggio da un contesto all’altro costruendo un'esperienza ponte. Ovvero permettendo all’utente di mantenere un modello mentale e un'interazione omogenei nel passaggio: da un software a un altro – da un software al web – dall’hardware al software – dal mondo web a quello fisico. Questo avrebbe varie ricadute nell’interazione dell'utente con i vari ambienti della x azienda o ente: maggiore familiarità, non necessità di apprendere ogni volta un modello organizzativo, rafforzamento del senso di identità per l’azienda e del senso d appartenenza per l’utente. Esempio: concepire secondo un unico modello organizzativo e internazionale il sito web d azienda, le brochure, la segnaletica interna dell’edificio. Non è solo questione di corporate identity e identità visiva. Condividere un modello aiuta l’utente a percepire quelle cose come parte di un'unica realtà. Non è riproporre l’interfaccia, ma mantenere costante il modello di interazione uomo-informazione. Dal design dell’artefatto al design del processo. Dovrebbe esistere un’IA coordinata come esiste un immagine cooordinata.

Complesso, dal latino complecti, significa “ciò che è tessuto insieme”. Quindi è relazione. La complessità implica un processo, una progettualità rivolta ai processi.

Da artefatto > processo
Interfaccia > interazione uomo-informazione
Oggetto > persone
Da società del gingillo (visione isolata del prodotto) > società dello SPIME o sincronica
Dall’utente > intermediario (ruolo attivo)

Apple ibrida spesso interfacce web e interfacce software. Abolire la metafora della scrivania significa abolire la distinzione tra le varie applicazioni. Così anche il menu di itunes riflette una classificazione gerarchico enumerativa con un secondo livello di navigazione a faccette.

A un negozio che vende un'ampia gamma di prodotti si adatta bene lo schema misto usato da itunes e ipod: sistema gerarchico enumerativo al 1° livello e schema a faccette al 2°. Le faccette soddisfano molteplici modelli mentali contemporaneamente, permettendo più logiche di accesso agli elementi di un collezione e un buon sistema di correlazione delle informazioni. Ma per usare le faccette gli item da classificare devono essere omogenei tra loro. Come applicare le faccette a oggetti fisici, se questi non posson essere ubiqui?? Sarebbe sufficiente marcarli (fuochi e faccette) con un codice e stabilire regole di combinazione: ogni prodotto sarà identificato da una sequenza di simboli rappresentante tutte le faccette associate al prodotto. Si può anche ipotizzare una duplicazione fisica dei prodotti. Oggi lo shopping è spesso emotivo. Il pubblico può avere varie necessità: posso aver fretta e desiderare di arrivar subito a un prodotto, o decidere di curiosare. Va ripensato per questo lo spazio interno come struttura radiale con un centro a mò di homepage, che accolga anche la segnaletica.

Tratto da ARCHITETTURA DELL'INFORMAZIONE di Dario Gemini
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