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Cosa si intende per Rinascimento?



Secondo Dürer, il Rinascimento, in quanto complesso di principi, era l’opera di un’entità storico-geografica, ovvero l’Italia. Ma l’Italia era per tutti e soprattutto, Firenze, anche in quanto centro propulsore del Rinascimento.
La connotazione fiorentina dell’avvio della rinascita si ritrova anche in autori di diversa patria e cultura.
Dalla metà del XIV secolo in avanti, gli artisti includevano nelle loro opere rappresentazioni di città specifiche, anzi della loro città.
Il Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti a Siena va considerato come la più importante e consapevole rappresentazione della vita cittadina di tutto il Trecento, e in quanto contiene la piena valorizzazione del rapporto fra città e campagna. Tuttavia, nell’affresco di Ambrogio, la storicizzazione della città resta limitata all’inserimento di questo o quel momento, come il Duomo al margine superiore sinistro di un contesto cittadino non precisato. Il primo esempio sicuro che Bologna sa indicare come veduta di una città rappresentata come tale è quella inserita nell’anonimo affresco della Misericordia della Loggia del Bigallo a Firenze, la cui data per alcuni è il 1352 e per altri il 1352. È una rappresentazione globale di Firenze, cinta di mura, con i monumenti identificati ben in vista ed individuata esplicitamente dalla scritta ai lati della parte principale Civitas Florentie. Da qui seguono altri esempi di vedute come quella della città di Bologna nella Fabbriceria di San Petronio e la veduta di Padova del 1382 di Giusto Menabuoi in una storia del beato Luca Belludi nella cappella anonima. Tale tendenza prosegue per tutto il Cinquecento e non si arresta nel Seicento.

Tratto da ARTE ITALIANA DEL RINASCIMENTO di Gabriella Galbiati
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