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Normativa


Concludendo, non importa quale tecnica si decida di utilizzare, è fondamentale chiede PERCHÈ si voglia procreare. La legge n.40 obbliga che nella fecondazione eterologa il padre venga riconosciuto. Siamo contrari ai divieti legislativi assoluti pur ammettendo che che serve prudenza e limitazione nei confronti di coloro i quali ne fanno usi oggettiva,ente improri.
Riteniamo che la legislazione in materia vada rivista in casi di:
Maternità surrogata, che potrebbe risolvere problemi genetici per il nascituro.
Casi di donna che richiede la Fivet con il seme del partner defunto.
Siamo contrari ai divieti legislativi assoluti pur ammettendo che che serve prudenza e limitazione nei confronti di coloro i quali ne fanno usi oggettiva,ente improri.
Fecondazione eterologa, questa è la possibilità di usufruire del seme di un donatore. I critici sostengono che tale processo porterebbe a gelosie e frustrazioni che inevitabilmente portano al crollo di un rapporto. Nel caso in cui entrambe i genitori si impegnano nella cura del bambino la tecnica dovrebbe essere accettata e permessa.
Le fecondazioni da escludere sono sicuramente poche, ma moralmente inaccettabili!! E ci riferiamo a quelle su basi eugenetiche e per scopi economici.
Bisognerebbe comunque avanzare in tutti i casi delle ragioni morali, anche se il peso di una donna circa la gravidanza che vuole portare avanti è indice importante, di per se.
Consideriamo ancora, lecita la richiesta da parte di donne in età avanzata, o sola, o vedova. Non permettendo a tali persone la realizzazione dei personali profondi desideri di procreazione si tende a toccare e ledere solo il diritto procreativo che sosteniamo possa essere limitato solo in quei casi in cui il genitore non intenda prendersi cura del nascituro.

Tratto da BIOETICA. LE SCELTE MORALI di Marianna Tesoriero
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