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Compiti di sviluppo: dentro e fuori la famiglia

Compiti di sviluppo: dentro e fuori la famiglia


Le transizioni prevedono che la famiglia lasci un luogo per raggiungerne un altro. Il passaggio alla genitorialità, che si avvia con la nascita del figlio, comporta “il raggiungimento di un obiettivo-scopo”, attraverso l’assolvimento di compiti di sviluppo.
Tali compiti di sviluppo si articolano in tre livelli, interni alla famiglia, in relazione al tipo di legame che si prende in esame: il rapporto con il figlio, con il partner e con la famiglia di origine. Gli specifici compiti di sviluppo della transizione alla genitorialità sono così sintetizzati:
in quanto genitori: accettare il salto generazionale e accogliere la nuova generazione, condividere la cura sul piano organizzativo;
in quanto coniugi: riconoscere e sostenere il ruolo genitoriale del coniuge, integrare la dimensione genitoriale nella relazione coniugale;
in quanto figli: differenziarsi dalla famiglia di origine, condividere l’esperienza della genitorialità.
Il transire alla genitorialità, già nella fase delle prime settimane di gravidanza, indubbiamente cambia la fisionomia dell’identità stessa dell’uomo e della donna coinvolti (livello individuale), va ad interrompere una continuità nella vita di coppia (microsistema) e si interseca con la relazione con le famiglie d’origine (mesosistema). Tale discontinuità tocca la vita lavorativa, la posizione e il ruolo sociale, ha influenze sulla situazione economica, porta la coppia in nuovi ambienti e a condividere nuovi aspetti di sé (con la gravidanza lo studio del ginecologo si apre ai futuri padri), può precludere il mantenimento di relazioni sociali precedenti, apre a nuovi incontri.
La transizione non può essere circoscritta entro i confini familiari; la genitorialità si esprime sempre entro contesti culturali, sociali, storici. Le famiglie non sono sistemi chiusi, esse si formano, vivono, crescono e muoiono all’interno di complesse reti; queste influenzano e sono influenzate dalle strategie messe in atto dalla famiglia nel far fronte ai compiti di sviluppo connessi alla funzione genitoriale.
La famiglia, in quanto “sistema aperto”, per la sua sopravvivenza intrattiene un rapporto di interdipendenza con l’ambiente; si tratta di un continuo scambio di tipo circolare.
Il compito di sviluppo implica pertanto una negoziazione tra i membri e tra sistemi per arrivare a ridefinire ruoli e riorganizzare il sistema relazionale, per far fronte al cambiamento. Le relazioni assumono il carattere della circolarità.

Tratto da BRICOLAGE EDUCATIVI di Anna Bosetti
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