Skip to content

La cartografia nel medioevo

Il medioevo inizia con la caduta dell‘Impero Romano d‘Occidente e si conclude con l‘avvio delle grandi scoperte geografiche. L‘autorità della Chiesa assume un ruolo dominante proprio nel campo della cultura. La religione cristiana si era trovata a dover combattere con ogni mezzo contro il paganesimo, cui dava forza non solo una tradizione plurisecolare, ma anche la speculazione filosofica e scientifica che aveva raggiunto nel periodo ellenistico il suo acme culturale. Proprio i testi dei grandi filosofi greci e dei letterati latini si erano rilevati i principali avversari dell‘idea monoteistica e egualitaria del cristianesimo. Così, la conservazione e la consultazione delle opere classiche è consentita solo nei monasteri, ma in tutto il mondo occidentale si va diffondendo una nuova cultura, nella quale alla tradizione classica, accettata in modo acritico in quanto priva dei suoi fondamenti scientifici, si sovrappone la matrice religiosa. Tale commistione è individuabile in tutta la produzione cartografica del primo medioevo, sia nei mappamondi sia negli itinerari. Meno dipendenti dalle influenze religiose sono le carte nautiche che, insieme con i portolani, nascono per un‘esigenza pratica e si sviluppano solo alla fine del medioevo. 

Tratto da CARTOGRAFIA E TERRITORIO NEI SECOLI di Elisabetta Pintus
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.