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La proiezione U.T.M. (Universal Transverse Mercator/proiezione trasversa del Mercatore)

È attualmente usata nella costruzione della Carta topografica d'Italia dall'Istituto Geografico Militare Italiano di Firenze. Tale proiezione è adatta per fini geodetici, con la possibilità di un rilevamento molto preciso e particolareggiato. La proiezione trasversa del Mercatore si costruisce avvolgendo l'ellissoide terrestre con la superficie laterale di un cilindro, ma la superficie laterale del cilindro è tangente lungo un meridiano, e non lungo l'equatore come nella proiezione di Mercatore diretta. In questo modo si ottiene l'equidistanza lungo un meridiano, eliminando il problema della forte deformazione della alte latitudini; inoltre, facendo ruotare la superficie laterale del cilindro, in modo da determinare la tangenza lungo molti meridiani, si può ottenere una proiezione a spicchi: all'interno di ogni fuso possono essere disegnati gli oggetti geografici con la minore approssimazione possibile, a patto che siano numerosi, cioè non molto estesi in longitudine. Il fuso (gaussiano) è ampio 6° in longitudine: i meridiani centrali sono quelli di 3°, 9°, 15°, 21°..da Greenwich. I fusi sono numerati a partire da quello che ha come meridiano centrale il meridiano di 177°W da Greenwich. I fusi che riguardano l'Italia sono contrassegnati con i numeri 32 e 33, detti rispettivamente fuso ovest e fuso est, ad eccezione della parte meridionale del Salento, che fa parte del fuso 34. 
Trasversalmente i fusi sono tagliati da fasce di 8° di ampiezza, indicate con lettere maiuscole dell'alfabeto. La prima lettera è la C (80°S e 62°S), mentre l'Italia rientra nelle fasce S e T. Fusi e fasce si intersecano formando la zona, indicata dal numero del fuso e dalla lettera della fascia. L'Italia è comprese tra le zone 32 T, 33 T, 32 S, 33 S, 34 T e 34 S. La cartografia militare compresa tra gli 80°S e 80°N è completata nelle zone polari con la Universal Polar Stereographic Projection, secondo la quale la calotta nord viene divisa in due parti dal meridiano e antimeridiano di Greenwich: la zona ovest è indicata con la lettera Y e la zona est con la lettera Z. La calotta polare sud è ugualmente divisa in due zone: quella ovest contraddistinta dalla lettera A e quella est con la lettera B. 
Entro il fuso di proiezione gaussiano, si adotta il vaolre di 0,9996 come fattore di riduzione del modulo di deformazione lineare, per ridurre al minimo le deformazioni delle distanze. Per l'identificazione delle località, oltre alle coordinate goegrafiche nel fuso gaussiano esiste anche una quadrettatura chilometrica, incentrata sul meridiano centrale (ordinate) e sull'equatore (ascisse). Si divide la zona in quadrati da 100km di lato, che possono essere ulteriormente divisi in quadrati più piccoli, fino a considerare quadrati di 1km per lato: questo ha un fine militare per la facilità di valutare rapidamente alcune dimensioni. La quadrettatura chilometrica Gauss-Boaga non coincide con il reticolato geografico, perché è construita sulle coordinate cartesiane, in cui sono stati trasferiti sulla carta il meridiano centrale del fuso e l'equatore: mentre il disegno della quadrettatura chilometrica è rigorosamente rettilineo, il reticolato geografico non lo è. Può essere tracciata anche una quadrettatura chilimetrica U.T.M., che si differenzia da quella di Gauss-Boaga per le considerazione del valore di 0,9996. La proiezione U.T.M. attualmente sostituisce la proiezione naturale policentrica o poliedrica di Sanson-Flamsteed, adottata precedentemente. La proiezione U.T.M. nel suo insieme è solo conforme, mentre ogni singolo fuso gaussiano è equidistante ed equivalente e più soddisfacente ripsetto alla proiezione di Flamsteed, che è naturale solo nei limiti di un singolo foglio.

Tratto da CARTOGRAFIA E TERRITORIO NEI SECOLI di Elisabetta Pintus
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