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Le caratteristiche della carta geografica

Una delle tante difficoltà che i cartografi hanno dovuto affrontare è stata quella di rappresentare in piano, cioè su carta, la struttura plastica del terreno. Il sistema del tratteggio di Lehmann indica l’inclinazione mediante una serie di piccoli trattini paralleli, diretti nel senso di maggior pendenza dei versanti. Quanto più i trattini sono fitti e marcati, tanto più il pendio è ripido; trattini radi e leggeri significano morfologia dolce. Nelle carte a piccola e media scala, il sistema a sfumo, costituito da sfumature più o meno intense di uno stesso colore, sostituisce il metodo del tratteggio. Il sistema della tinta altimetrica realizzato da Sydow consiste nell’esprimere le variazioni di altitudine mediante una gradazione di colori di diversa intensità. Per le terre emerse questa va dal verde al nocciola e al marrone, tanto più carico quanto maggiore è l’altitudine; per le profondità marine dal bianco all’azzurro e al blu. I sistemi qui presentati sono usati per le carte a piccola e media scala. Per le carte a grande scala il sistema maggiormente usato è costituito dalle curve di livello o isoipse, se si tratte di terre emerse, e isobate, se si tratte di superfici sommerse. Esse sono linee ideali che uniscono sulla carta tutti i punti del suolo situati alla medesima quota rispetto al livello medio del mare.
Per trasferire in piano la superficie terrestre si ricorre all’uso delle proiezioni geografiche che permettono di costruire la rete di meridiani e dei paralleli. Tramite queste è possibile localizzare tutti i punti della Terra. Nessuna proiezione riesce a riprodurre le maglie del reticolato geografico con gli stessi angoli e le superfici e le distanze proporzionali. Le proiezioni si distinguono perciò in equidistanti, equivalenti o isogone (o equiangole), a seconda che mantengono inalterate le distanze, le aree e gli angoli. Le proiezioni si distinguono in vere e convenzionali. Le vere sono fondate su principi geometrici e matematici. Le convenzionali ricorrono ad artifici per limitare le deformazioni. Le proiezioni possono essere prospettiche o coniche o cilindriche. Le prime si distinguono in centrografica (coincide con il centro della sfera), stereografica (il punto di osservazione è sulla superficie della sfera opposta al piano), ortografica (all’infinito). Le coniche si realizzano mediante un foglio a forma conica tangente ad un parallelo; le cilindriche avviluppando il globo mediante un cilindro tangente all’Equatore, come quella di Mercatore, ed è usata nelle carte nautiche.
Le carte di base, dette anche fondamentali, privilegiano gli elementi maggiormente stabili e costanti del territorio come i confini e l’idrografia. Le carte tematiche sono quelle che presentano un tema.

Tratto da CARTOGRAFIA di Gabriella Galbiati
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