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Empatia e comportamento prosociale

Empatia e comportamento prosociale


Tra i comportamenti di aiuto, particolare interesse hanno suscitato i comportamenti prosociali e i comportamenti altruistici. Prosocialità e altruismo fanno riferimento a concetti differenti. I comportamenti prosociali comprendono tutte quelle azioni volte a produrre, mantenere e accrescere il benessere delle altre persone. Sono, dunque, comprese in questo insieme tutte le azioni sociali positive, considerate a prescindere dalla motivazione che le ha generate e che può essere quella di aiutare l’altro, ma anche di ottenere benefici personali o vantaggi secondari. I comportamenti altruistici identificano, invece, quella gamma di azioni volte ad aiutare gli altri, che si mettono in atto a prescindere da benefici attesi (riconoscimenti sociali, evitamento dei sensi di colpa) e dal fatto che possono comportare un elevato costo individuale. Le prime manifestazioni di comportamento prosociale compaiono in fasi molto precoci dello sviluppo. Con l’acquisizione di un sé distinto dagli altri e di meccanismi cognitivi più sofisticati, vengono progressivamente raggiunti livelli di empatia più maturi e le proposte di aiuto si fanno più raffinate e appropriate allo specifico vissuto di quella particolare persona, in quella specifica situazione.
L’empatia motiva il comportamento prosociale?
Vi è un sostanziale accordo tra gli studiosi nel considerare l’empatia una molla importante per mettere in atto comportamenti prosociali e altruistici.
Il principale meccanismo di motivazione dei comportamenti prosociali ha a che fare con le componenti emotive dell’empatia e può verificarsi attraverso due modalità differenti. Entrambe sono caratterizzate da una reazione emotiva originata dal disagio e dalla sofferenza altrui. La prima reazione, di disagio personale (personal distress), sarebbe caratterizzata da una motivazione egoistica: osservare la sofferenza dell’altro determinerebbe nell’osservatore un forte stato d’ansia e di tensione. La seconda, la considerazione empatica (empathic concern), avrebbe invece una motivazione altruistica.

Tratto da CHE COS'È L'EMPATIA di Anna Bosetti
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