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Nutrizione parenterale centrale


Si effettua con una puntura per cutanea + passaggio di guida metallica nell'ago + passaggio del catetere sulla guida. Per la nutrizione parenterale centrale, i cui cateteri sono detti c.v.c., si può utilizzare:

la vena cava sup. o inf.
la vena succlavia (dopo un controllo radiologico)
la vena giugulare interna
la vena femorale (non preferibile)

In caso si nutrizione parenterale protratta è necessario un accesso venoso centrale a lungo termine che prevede l'utilizzo di cateteri di silicone tunnellizzati all'esterno (ad es. cateteri di Groshong) oppure sistemi venosi impiantabili (con un piccolo intervento chirurgico) detti “port” grandi come una scatoletta di un cm e con un disco di gomma perforabile da dove parte il catetere che va in vena (es. per pazienti che fanno chemioterapia).

Tratto da CHIRURGIA GENERALE II di Lucrezia Modesto
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