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Il quadro logico tra enunciatore e narratore



Questo vuol dire che il primo egli – in posizione di narratore – richiama l’io enunciatore – in quanto guardante – e nello stesso tempo si oppone al tu enunciatario e alle sue figurativizzazioni – in quanto non fatto guardare –; mentre il secondo egli – in posizione di narratario – richiama il tu enunciatario – in quanto vedente – e nello stesso tempo si oppone all’io enunciatore e alle sue figurativizzazioni – in quanto non guardante –. Ne nasce allora una sorta di “quadrato logico”:



Tratto da CINEMA di Nicola Giuseppe Scelsi
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