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Dialogismo intertestuale. Plagio, omaggio, ironia e incassamento di genere


Alcune forme di dialogismo vanno al di là dei limiti di questo discorso. Si veda ad esempio la citazione stilistica (un testo cita in modo più o meno esplicito una cadenza, un episodio, un modo di narrare cui rifà il verso). Quando la citazione deve essere inafferrabile dall’utente ma l’autore ne è cosciente di solito siamo davanti a un plagio; più interessanti sono le citazioni coscienti come la parodia, l’omaggio e il gioco ironico.
Un procedimento tipico della narrativa postmoderna è stato tuttavia molto usato di recente nell’ambito delle comunicazioni di massa: si tratta della citazione ironica del topos. Il topos è ormai registrato dall’”enciclopedia” dello spettatore, fa parte dell’immaginario collettivo, e come tale viene richiamato. Accortosi della citazione, lo spettatore è portato a riflettere ironicamente sulla natura topica dell’evento citato; la conoscenza dei testi precedenti è presupposto necessario per l’apprezzamento del testo in esame. Le nostre riflessioni a venire non dovranno solo metter in questione il fenomeno della ripetizione all’interno di un’opera singola o di una serie di opere, ma il fenomeno complessivo che rende la varie strategie di ripetizione producibili, comprensibili e commerciabili. In altre parole, ripetizione e serialità nei media pongono nuovi problemi di sociologia della cultura.
Un’altra forma di dialogismo è l’incassamento di genere (assai comune nei mass media, es.musical).
Infine abbiamo l’opera che parla di se stessa: non l’opera che parla del genere a cui appartiene ma l’opera che parla della propria struttura, del modo in cui è fatta.

Tratto da CODICI E FORMATO DELLA SERIE TV di Laura Righi
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