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Alessandro Manzoni, biografia

Vita
Manzoni nasce nel 1785, figlio di Giulia Beccaria e del conte Manzoni, gentiluomo di campagna all’antica. Il matrimonio tra i due, così diversi e lontani anche per l’età, è combinato da Pietro Verri e Cesare Beccaria per risolvere i problemi economici di quest’ultimo. Molti pensavano, tra l’altro, che Alessandro fosse figlio di Giovanni Verri. Comunque Giulia si separerà ben presto dal marito e andrà a vivere a Parigi. Il figlio, invece, rimane con il padre, che gli fa frequentare un collegio. Nel 1801 si recò a vivere a Milano insieme al conte e crebbe la sua ammirazione verso Napoleone e gli ideali di libertà del popolo. Ma quando tali ideali crollarono, partecipò anche lui alla crisi dell’Illuminismo. Nel 1805 così si trasferì dalla madre a Parigi, che si era risposata con Carlo Imbonati, intellettuale milanese allievo del Parini, che ormai Manzoni riconosceva come padre ideale seppur morto. Per questo motivo, compose il Carme in morte di Carlo Imbonati. Nel 1808, anche per volere della madre, sposa Enrichetta Blondel, luterana. Dopo si verificò la cosiddetta “conversione”, collegata ad un’esperienza di crisi fobica che colse Manzoni quando fu separato dalla moglie in mezzo alla folla parigina in festa per il matrimonio di Napoleone. Ciò lo spinse alla preghiera in una vicina chiesa e poco dopo ritrovò Enrichetta e la fede. La moglie, in seguito a tale avvenimento,  abiura il protestantesimo ed anche la madre Giulia si avvicina alla fede cattolica. Da qui, comincia un periodo di rigorismo intellettuale e l’adesione al Vangelo in contrapposizione alla Chiesa ufficiale e si ritorna a Milano. Del 1815 sono i quattro Inni sacri: La Resurrezione, Il nome di Maria, Il Natale e La Passione. Nel 1816 comincia a scrivere Il conte di Carmagnola e nel 1817 l’inno La Pentecoste. Inizia anche un periodo di riflessione sul proprio cammino intellettuale e di scrittore ed inoltre prende in considerazione lo scontro tra la razionalità del bene e l’irrazionalità del male, con il prevalere di quest’ultimo. Accetta infine lo scacco di un impossibile verifica della verità cristiana nella storia. Nel 1822 pubblica l’Adelchi e l’ode Marzo 1821. Il 24 aprile dello stesso anno comincia a lavorare al suo romanzo ma si interrompe alla notizia della morte di Napoleone per comporre il Cinque Maggio. Il 1827 è l’anno dei Promessi Sposi. Muore a Milano nel 1873.

Tratto da CONTRORIFORMA E SECONDO 800 IN LETTERATURA di Gabriella Galbiati
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