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La libertà fondamento del processo educativo in Kant

La libertà è il fondamento del processo educativo e il suo fine ultimo ma se viene lasciata a se stessa degenera in arbitrio. Alla condizione naturale di anomia deve subentrare l’eteronomia che porterà il bambino alla disciplina giungendo poi all’autonomia  della disciplina morale interiore.
La sottomissione può essere positiva o negativa : è positiva quando si basa su un’obbedienza meccanica da parte di un individuo incapace di giudizio, invece è negativa se si basa sull’inibizione della riflessione e della libertà di giudizio da parte di chi è capace.
È necessario un nuovo piano educativo che però non deve essere ostacolato da chi detiene il potere e dai genitori. Kant non condivide l’ottimismo dell’illuminismo  riguardo l’educazione e sostiene che solo l’iniziativa privata di esperti può portare a progressi educativi. Una corretta educazione proviene solo da persone illuminate e competenti per cui bisogna fondare delle scuole sperimentali per sostituire e innovare le scuole normali gestite dallo Stato. Bisogna formare maestri capaci di operare in modo libero e creativo.
La scuola pubblica ha la funzione istruttiva che può essere svolta collettivamente, invece la scuola privata e domestica ha il compito di allevamento, disciplina e formazione morale perché richiedono maggiori cure ed attenzioni individualizzate. L’educazione domestica ha il limite di essere effettuate  da persone anche loro mal educate.
L’educazione è un’arte quindi occorre una tecnica educativa in grado di contribuire al perfezionamento umano. L’educazione meccanica consiste nella trasmissione di abilità acquisite quindi non fa progredire l’umanità, occorre insegnare ai bambini un retto uso della ragione, infatti secondo Kant la pedagogia deve darsi fondamenta razionali e trasformarsi in scienza.
L’educazione fisica è l’educazione naturale che trascende la dimensione corporea , Kant riprende da Rousseau e da Locke l’educazione corporea. Kant riprende i temi dell’importanza dell’allattamento materno, della libertà di movimento del neonato e dell’indurimento fisico. A contrario di Locke  rifiuta l’abitudine = Rousseau e sottolinea l’importanza dell’esercizio fisico attraverso giochi.
L’educazione naturale non è solo del corpo ma anche ma anche dell’anima che si distingue dall’educazione morale in quanto è la prima a formare la natura interna dell’uomo, quindi riguarda le facoltà intellettuali e la ragione. Quest’educazione può essere svolta in forma libera, attraverso il gioco, e anche in forma scolastica. Ma l’educazione solo attraverso il gioco produce effetti negativi in quanto porta all’ozio.
L’educazione scolastica è necessaria e deve insegnare ad alterare ore di attività obbligata  ad ore di libera attività creativa.

Tratto da CULTURA PEDAGOGICA - LA STORIA di Selma Aslaoui
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