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L’ultima stagione del teatro d'opera


Nel secondo Ottocento il teatro d’opera si avvicina progressivamente alla realtà contemporanea e con essa anche il melodramma avverte nuove esigenze di realismo e richiede movenze di verosimiglianza, che le precedenti tematiche estreme spaventosi ed eccessivi avevano reso meno necessarie e meno urgenti. Si tratta per di più di un contatto con la realtà non stilizzabile nelle forme tradizionali dell’opera comica: il reale, psicologico e sociale, esige espressioni più dirette e aderenti al vero.
Il teatro, con le sue ragioni e le sue richieste di veridicità e unità, torna in primo piano progressivamente. Il ruolo dell’orchestra viene potenziato di pari passo con la ricerca e l’esposizione di motivi musicali che leghino le diverse parti e accompagnino i vari personaggi di un’opera.
Così, sia che il soggetto proponga ancora tematiche romantiche, cupe e favolose, sia e ancor più che investa una realtà vicina e viva, il discorso orchestrale e il rapporto parola-musica si dispongono in modo nuovo: più intenso, evidente e centrale il primo; più rispettoso delle esigenze della lingua il secondo.
Giacomo Puccini è il compositore che meglio sintetizza le nuove tendenze del teatro musicale: temi e personaggi colti nei dintorni di una realtà contemporanea o in una dimensione di quotidianità e verità teatrale; forza e ruolo legante della musica; ruolo forte e sottolineato della parola, capace di tutte le gradazioni, dal parlato alla melodia più incisiva, ma sempre nel rispetto della valenza comunicativa del linguaggio, esaltata nel suo canto di conversazione; conservazione e recupero di forme chiuse tradizionali, rivitalizzate e innestate nella sequenza drammaturgica senza stacchi troppo netti, innesti di musiche e canti popolari per ricreare ambienti.
Nel suo tragitto verso la contemporaneità l’opera lirica si appropria e adatta a sé forme espressive del romanzo contemporaneo più fortunato. L’accostamento del teatro musicale a forme letterarie moderne e popolari, come il romanzo poliziesco o d’avventura, è solo uno degli aspetti dell’avvicinamento dell’opera lirica a temi e forme più realistiche.
Naturalmente, il melodramma romantico non è del tutto dimenticato. Ma il linguaggio, pur lentamente, si modernizza.
Sono però soprattutto le opzioni musicali a non poter più ignorare le novità di una scrittura orchestrale che guadagna terreno, per cui anche riproponendo vecchi soggetti e ambienti, la trama orchestrale è ormai definitivamente mutata. L’imprevista riapparizione dell’opera comica.

Tratto da DA MONTEVERDI A PUCCINI di Anna Bosetti
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