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L'industrializzazione della Germania

L’industrializzazione tedesca è nata con lo sviluppo dei beni capitale e dell’industria di base.

- A livello economico è un paese che si regge sul sistema agricolo che si basava sul latifondo (grandi proprietari terrieri)
- A livello politico si regge sul rapporto tra i latifondisti e l’esercito.
La Germania è un paese fortemente diviso, frammentato:
- La Germania era una federazione di 38 Stati posseduti dal Re di Prussica che è il grande centro politico e militare ed rappresenta lo Stato che si affermò sugli altri paesi con l’attuale capitale, Berlino.
- L’area da Amburgo a Colonia ha una grande tradizione commerciale, infatti in passato commerciavano con il Ducato di Milano, Roma, la Serenissima (Venezia), la Scandinavia e i Paesi Baltici.
- C’è la presenza di un’altra area esterna che viene integrata, è l’area della Baviera e dell’Austria. Quest’area era caratterizzata da una forte autonomia politico istituzionale, perché aveva una matrice cattolica; ha una tradizione economica diversa, quindi senza latifondo ma con la piccola proprietà fondiaria e la manifattura.
- A differenza della Francia e dell’Inghilterra questi paesi, a causa della religione protestante hanno un alto livello di analfabetizzazione.
- Il quadro politico, culturale e sociale si lega all’industrializzazione tedesca per l’UNIFICAZIONE POLITICA della Germania.
I tedeschi sono diventati Nazione per andare in guerra.

Si parla di LEGA DOGANALE O ZOLLVEREIN.
La lega doganale è un accordo tra Stati tedeschi per liberalizzare i mercati, ridurre o eliminare la barriere protezionistiche e mettere in comune i mercati, questo permette di superare la frammentazione. Inoltre questa lega permetteva di difendere il mercato dai concorrenti esterni.
L’industrializzazione tedesca ha avuto avvio dall’integrazione dei mercati.
La Germania è stata protagonista della II Rivoluzione Industriale, con un nuovo processo di industrializzazione che parte dalla dotazione delle RISORSE NATURALI: carbone, ferro (come il Belgio). Quindi la Germania non aveva il problema energetico.
Un altro punto di forza è che i tedeschi, come i francesi, costruirono una rete ferroviaria, collegata alla lega doganale, perché si mettono così in connessione in mercati con la ferrovia.
Lo Stato costruisce la linea, mentre la gestione è dei privati.
Le ferrovie unite allo sviluppo dei canali permisero di raggiungere i principali centri e concorrere con successo con le importazioni inglesi.


La grande impresa nasce con l'industrializzazione della Germania


La prima novità dell’industrializzazione tedesca è la GRANDE IMPRESA, giuridicamente è una società per azioni, ma è una società che è organizzata in diverse UNITÀ PRODUTTIVE, DIVISIONI.
Ci sono tante unità produttive sparse per il paese, inoltre il processo di produzione non è gestito da una sola persona, l’imprenditore, ma da diversi uffici, quindi le funzioni sono suddivise.
La proprietà non coincide con la gestione.
Questo modello è legato alla produzione dell’ACCIAIO, il nuovo materiale che integra o sostituisce il ferro e la ghisa, e alla CHIMICA.
NOTA:
Nel caso tedesco si presenta un rapporto tra lo sviluppo tecnologico e nuove forme di industrializzazione. La tecnologia permette di competere con l’Inghilterra. Inoltre il caso tedesco è un nuovo esempio, come l’Inghilterra, del passaggio da invenzione a innovazione.
CONCLUSIONE:
Avviene una rottura nel processo di sviluppo economico quando avviene un’innovazione tecnologica significativa. La Germania è protagonista di una nuova industrializzazione grazie all’innovazione.


Il sistema finanziaria nella Germania industrializzata


L’Inghilterra, nella sua industrializzazione, non aveva un rapporto con le banche, però si afferma la borsa.
La Germania genera un nuovo istituto finanziario: le BANCHE MISTE o UNIVERSALI.
Queste banche:
- Raccolgono il risparmio privato
- Esercitano il credito a breve termine e a medio lungo termine solo alle imprese (di 25/30 anni), questi ultimi crediti vengono chiamati CREDITI INDUSTRIALI.
- Le banche finanziano le imprese attraverso:
* Mutui e prestiti
* L’acquisizione di una partecipazione nel capitale azionario
* L’emissione di prestiti obbligazionari delle imprese.
OBBLIGAZIONI: titoli che un soggetto emette, e a una determinata scadenza chi ha acquistato le obbligazioni riceve indietro il capitale e degli interessi.
L’elemento nuovo è che la banca raccoglie il risparmio privato e lo usa per finanziare le imprese con la garanzia che ognuno può andare a ritirare i suoi soldi.
Il problema sorge quando le banche non sono in grado di restituire i capitali ai correntisti.
Questo sistema permette di avere grandi capitali da prestare agli imprenditori per gli investimenti in nuove tecnologie. Le banche in cambio chiedono di partecipare al consiglio di amministrazione.
Nel modello inglese invece, bastava l’autofinanziamento per garantire gli investimenti


La politica commerciale nella Germania industrializzata


In Germania si diffusero i cartelli industriali per una ricerca di maggiori garanzie di stabilità sui mercati. Questi cartelli sono un accordo tra due o più imprese per eliminare la pressione concorrenziale in un settore produttivo attraverso la fissazione dei prezzi, la spartizione del mercato e altra pratiche monopolistiche.
I cartelli si svilupparono soprattutto in settori quali le ferrovie, la metallurgia e l’industria estrattiva.
Il caso tresco testimonia una crescita economica nei settori controllati dai cartelli, ma questa crescita è dovuta anche alla scelta di Biesermark di una nuova politica commerciale differente dall’Inghilterra (che aveva una politica LIBERO SCAMBISTA, ovvero un commercio libero con tutti, senza dazi doganali).
I tedeschi adottarono una politica PROTEZIONISTICA, introducendo dazi e limitazioni. I dazi sono una tassa applicata sui flussi commerciali, a seconda delle tasse si determinava la convenienza di importare ed esportare beni.
La politica protezionistica permette di sostenere l’industrializzazione nascente, inoltre si allarga anche alla politica diplomatico-militare.
Questa politica è anche detta politica protezionistica nazionale, perché applica dazi alle importazioni e favorisce le vendite sottocosto all’estero rispetto al mercato interno (DUMPING).Questo permette di difendere i prodotti nazionali dalla concorrenza e sostenere le esportazioni all’estero.

Difetti della politica commerciale in Germania


Nel breve periodo questa politica permette di garantire la difesa dell’industria che si sviluppa, però nel lungo periodo ha degli effetti negativi:
- I consumatori devono pagare di più i prodotti, e questo porterà ad un calo della domanda.
- Nel frattempo gli altri paesi reagiscono con la stessa politica, generando un blocco nel commercio internazionale.
Con la fine dell’800 e l’industrializzazione tedesca finisce quindi l’era del libero scambio (tranne in Inghilterra dove durerà fino alla I Guerra Mondiale)


Ruolo dello Stato nell'industrializzazione della Germania


Lo Stato interviene in economia con politiche e soldi, in particolare nelle infrastrutture. Interviene anche nella formazione professionale.

Istruzione professionale


Lo Stato investono con denaro pubblico in facoltà scientifiche. La Germania è dotata di un eccellente sistema di istruzione professionale e di formazione tecnica e professionale, questo portò alla crescita dell’industria chimica e elettrica.

Tutela del lavoro subordinato e tutele economiche


Le Grandi Imprese sono composte, oltre che da macchinari e impianti, da un agglomerato di operai, perché richiedono grande forza lavoro.
Il rapporto tra il mondo operaio e la classe imprenditoriale diventa un problema per lo sviluppo economico, per questo è stata approvata una tutela dei lavoratori che riguardava:
- Orario di lavoro
- Associazionismo, quindi la possibilità di unirsi in gruppo per mettersi contro l’imprenditore
Questi sono problemi già affrontati in Inghilterra, però la legge tedesca approva un RICONOSCIMENTO LEGISLATIVO, che riconosce appunto ai lavoratori il diritto di:
- 8 ore di lavoro
- diritto di sciopero
- diritto al libero associazionismo, quindi la possibilità di formare dei sindacati.
Tutto ciò perché il movimento operaio iniziava a risentire delle dottrine del marxismo. Il comunismo e il socialismo si contrappongono all’economia di mercato.
Poi anche perché per gli imprenditori era molto meglio avere a che fare con i sindacati, che gli garantivano la pace sociale, piuttosto che avere a che fare con il singolo individuo.
La legge voleva evitare che il confitto all’interno della fabbrica diventasse un conflitto politico.
Inoltre vengono fatte una serie di TUTELE ECONOMICHE PER I LAVORATORI: il cancelliere Biesermark introdusse per la prima volta l’intervento dello Stato nel garantire alcuni diritti economici ai lavoratori:
- ISTRUZIONE, che diventa finanziata dallo Stato, rispetto a prima che era privata.
- SANITÀ, viene introdotto il servizio dei medici, mentre all’inizio dell’ ‘800 si parlava solo di medicina preventiva
- PENSIONI, ovvero l’accumulazione di capitale che permetteva di avere un salario anche quando non si lavorava più.
Nasce così lo STATO SOCIALE (Welfare State), perché la politica tedesca voleva garantire la pace sociale, perché una società più equilibrata permette di mantenere alti i consumi e quindi la domanda.

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