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Azioni contro gli amministratori: l'azione dei creditori sociali

Il creditore non può agire contro colui che ha amministrato il patrimonio. Quindi chi amministra i patrimoni risponde a colui che gliel’ha dato il patrimonio e non ai creditori. Quindi questa regola non si può applicare alla società per azioni. Infatti la legge prevede che gli amministratori risposando anche a coloro che sono danneggiati perché il patrimonio e male amministrato.
È dalla natura della responsabilità che discendono le norme per risolvere i problemi: è opportuno considerare che a fronte del beneficio della responsabilità limitata che i soci ottengono, e a fronte del fatto che si sono patrimoni destinati, c’è un coinvolgimento dell’interesse dei terzi nell’andamento dell’impresa che spiega perché chi amministra, deve tutelare anche le ragioni dei creditori. La legge prevede che i creditori possono agire solo quando il patrimonio è diventato insufficiente. Quindi da una parte si vuole spaventare e responsabilizzare gli amministratori, dall’altra è una scelta che viene fatta per impedire che i creditori disturbino l’amministrazione della società fino a quando non c’è il problema dell’insolvenza.

I creditori svolgono un’azione diretta, ossia hanno un titolo proprio per agire e non un diritto che deriva dal diritto che la società potrebbe esercitare contro gli amministratori. La responsabilità degli amministrato riva distinta dal caso pratico, normale e dalle situazioni in astratto.
Normalmente quando fanno causa i creditori, la fanno fare al curatore già dichiarato, quindi il problema di se agisce uno o più creditori, non si pone, perché agisce il curatore. Se invece c’è insolvenza della società, ma non fallimento (perché non è una società commerciale), la possibilità di sostituzione di tutti i creditori con il curatore non c’è. Quindi ogni creditore deve dimostrare il perché i suo credito è stato leso può fare l’azione. Quindi questa è un’azione che può accomunare molti creditori dal punto di vista del presupposto, ma ciascuno fa per se l’azione. Quindi questa è un’azione fondata sull’obbligo di legge che determina responsabilità contrattuale (Campobasso), mentre il Prof ritiene che questa è un’azione extracontrattuale per lesione del diritto di credito. Il creditore ha un rapporto con la società fondato sul fatto che essa lo deve pagare, ed è su questo rapporto che interviene un comportamento colposo degli amministratori.
Questo meccanismo nel nostro sistema fa si che l’azione sia un’azione con la quale il creditore vede leso il suo diritto nei confronti dalla società, dagli amministratori.

Tratto da DIRITTO COMMERCIALE DELLE SOCIETÀ di Valentina Minerva
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