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Equilibrio finanziario nella gestione d'impresa


Consiste nella capacità costante di disporre del capitale monetario necessario per far fronte agli obblighi di pagamento (entrate e uscite). Questo si realizza quando l’impresa è in grado di mantenere costantemente in equilibrio le entrate e le uscite monetarie senza compromettere il suo equilibrio economico. Fi + E = U + Ft ove Fi = disponibilità di denaro all’inizio del periodo; Ft = disponibilità di denaro alla fine del periodo; E = entrate di denaro; U = uscite di denaro.
Nel finanziamento si determina provvista di capitale monetario (Km) = capitale proprio (Kn) + capitale di credito (Kp): flusso monetario in entrata.
Nell’impiego Km viene investito (Ki) in acquisto di fattori produttivi: flusso monetario in uscita.
Nella trasformazione con l’utilizzo dei fattori produttivi il Ki ritorna nella forma monetaria a seguito del realizzo (ricavi di vendita ovvero capitale realizzato Kr): flusso monetario in entrata.
Kr deve remunerare e rimborsare Kp,  remunerare Kn e soddisfare i fabbisogni finanziari creatisi nel ciclo della gestione. Questi all’inizio della vita dell’impresa sono pari al Km necessario per gli investimenti; nel tempo variano e dipendono da:

Andamento dell’attività di produzione dell’impresa (ampliamenti o contrazioni della produzione che provocano nuovi fabbisogni finanziari per maggiori o minori investimenti)
Prezzi dei fattori della produzione e prezzi di vendita dei prodotti. La variabilità dei prezzi relativi all’acquisto dei fattori produttivi è connessa all’andamento dei mercati, alla competitività (nell’acquisto dei fattori per un dato quantitativo --> -Ki) e alla forza sul mercato dell’impresa. Idem per i prodotti venduti (a parità di quantità venduta possono verificarsi maggiori o minori flussi di entrate)
Velocità di circolazione del capitale, relativa all’intervallo di tempo tra uscite ed entrate. Maggiore è la velocità e minore sarà il fabbisogno finanziario dell’impresa.
Scorte in magazzino di fattori (a fecondità semplice) e prodotti. Finché non si eliminano le scorte (con utilizzo dei fattori o vendita dei prodotti) il fabbisogno finanziario è pari al capitale investito nelle scorte stesse.
Finanziamenti concessi a clienti e fornitori. Se si accordano dilazioni di pagamento con il cliente sorgono crediti di funzionamento: il ricavo è presente ma si rinuncia momentaneamente all’entrata di denaro (aumenta il fabbisogno finanziario). Se sono corrisposti ai fornitori anticipi per futuri approvvigionamenti di fattori sorgono uscite di denaro (aumenta il fabbisogno finanziario).

Tratto da ECONOMIA AZIENDALE di Lucrezia Modesto
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