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I tassi esterni di riferimento

I tassi esterni di riferimento
I principali tassi che sono in grado di determinare competitività e di porre la banca in una situazione di price taking sono chiamati TASSI ESTERNI di RIFERIMENTO:
a) i rendimenti nominali ed effettivi sui titoli di Stato sia nei mercati primari sia in quelli secondari;
b) il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali;
c) i tassi interbancari interni e quelli riferiti all’eurosistema;
d) i tassi di cambio (con i relativi cross rates) ed i tassi di interesse esteri riferibili ad operazioni di finanziamento sui mercati diversi dall’eurosistema;
e) il sistema dei tassi internazionali. Tra questi, in particolare, si distinguono quelli a termine, gergalmente definiti "di riferimento" in senso stretto, più usuali nell'esperienza italiana quali: il Future, il Forward Rate Agreement (FRA), 1'Interest Rate Swap.
Questi sono i tassi dai quali la banca non può prescindere nella gestione dei flussi e questi tassi gli sono dati dal mercato, quindi non li può influenzare.
Questi tassi derivano da: titoli di stato; politiche di finanziamento della BCE; mercato interbancario (la banca deve rispettare i tassi fissati dal mercato).
Poi ci sono tassi di secondo livello rappresentati dai tassi di cambio e dai tassi internazionali. Sono di secondo livello perché sono effettuati a livello centralizzato.
I tassi possono creare dei dubbi sulla loro esogeneità, ma di fatto rimangono esogeni.

Tratto da ECONOMIA DELLE AZIENDE DI CREDITO di Valentina Minerva
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