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Indici di misurazione delle variabili di strategia

Il primo insieme di flussi ai quali la banca fa riferimento è quello dei price taker, perché deve ottenere il brak even almeno in questa fascia. Deve analizzare quindi quali sono le aspettative di mercato sui flussi alternativi a quelli che la banca offre.
Questo si può desumere dall’analisi del comportamento della CURVA DEI TASSI DI MERCATO, o CURVA DEI RENDIMENTI.
Questa curva ha una relazione con il tempo per le proiezioni future dei tassi.
r = f(t)
Per costruire la curva, la prima variabile da dare per scontata è quella della solvibilità del soggetto per tutti i flussi analizzati. Inoltre bisogna far si che per ogni t, ci sia un flusso finanziario corrispondente.
L’analisi dei flussi finanziari permette di capire per ogni scadenza qual’è il tasso d’interesse del mercato.
Per definizione questa curva è costruita con rendimenti relativi ai titoli di stato, perché lo Stato è l’unico emittente capace di assicurare la solvibilità per tutti i flussi.
L’investitore e operatore banca deve capire che le condizioni minime dei tassi di mercato in relazione al tempo sono quelli che la curva esplicita.
Se offre un flusso finanziario omogeneo, sa che deve essere disposta a pagare almeno quel tasso di mercato, se non minore.
Ci sono delle teorie interpretative dei movimenti della curva, fatti sulla base degli incontri tra i soggetti in surplus e i soggetti in deficit e delle preferenze che derivano da questi incontri.
Se l’interpretazione fosse fatta sulle ASPETTATIVE PURE, sarebbe una situazione in cui tutti i soggetti hanno le stesse informazioni, le valutano tutti allo stesso modo e stanno sul mercato tutti nello stesso modo. Le informazioni riguardano il grado di rischio che hanno i flussi finanziari. Gli operatori sanno valutare cosa accadrà in futuro e l’analisi sarà quindi perfetta. In questo mercato perfetto la curva si adegua immediatamente a queste informazioni, diventa quindi lineare, è in grado di muoversi istantaneamente per assorbire ogni informazione rilevante che si muove sul mercato. Però non esiste questa possibilità, perché non ci sono informazioni uguali per tutti.
Sono invece più importanti le altre interpretazioni:
a) della "incertezza" o del "premio al rischio”:
Il soggetto potenziale investitore chiede una somma maggiore quando capisce che il rischio di investimento è maggiore. Il rischio è tanto maggiore, quanto più le scadenze si allungano. L’investitore chiede dunque delle garanzie contro le perdite più probabili, questa garanzia è rappresentata dai tassi d’interesse. La curva è più ascendente verso scadenze maggiori. Questa teoria è la più utilizzata dal mercato.
b) della "segmentazione" di mercato:
E’ una degenerazione regolamentativa della teoria precedente, perché fa capo a situazioni per le quali gli investitori non sono liberi di spostarsi su tutto l’intervallo temporale previsto dalla curva perché c’è un regolamento che gli impone di operare in determinati vincoli temporali.
Questo succede soprattutto alle banche che potevano investire solo in titoli di medio lungo termine, comunque andassero le aspettative di mercato.
Se il mercato non è perfetto, la curva si muove come segue…
Non è più una relazione lineare!
c) dell'habitat naturale:
Indipendentemente dall’esterno, in vari segmenti del mercato gli operatori sono affezionati alle strutture di valutazione che riflettono orizzonti temporali della gestione del portafoglio.
Questo vuol dire che se si ha a che fare con un determinato settore di mercato, come ad esempio quello dei piccoli investitori che investono nel breve periodo, accade che questi soggetti rimangono ancorati a fasce di investimento di breve termine, indipendentemente da quello che succede sul mercato.
Viceversa ci sono operatori come i gestori dei fondi pensioni, che hanno un orizzonte temporale di medio lungo termine che elargiscono flussi nel medio lungo termine. Per raggiungere i loro obbiettivi questi gestori si posizionano verso rendimenti legati a orizzonti di medio lungo termine. Questo porta a far si che nella curva dei rendimenti di creino discontinue temporali legate alla volontà degli operatori.

Tratto da ECONOMIA DELLE AZIENDE DI CREDITO di Valentina Minerva
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