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La dieta fino all’adolescenza


L’anamnesi alimentare consente una conoscenza approfondita della famiglia, delle sue abitudini alimentari ma anche di vita. Il pediatra dovrebbe svolgere l’importante compito di consigliare scelte nutrizionali positive a tutta la famiglia e in particolare ai bambini fino all’età adolescenziale in modo da poter influenzare anche le loro abitudini future. I bambini inoltre trascorrono un numero elevato di ore davanti ai televisori e computer sacrificando ore di svago all’aria aperta che determinerebbero vantaggi sulla salute. Il bambino italiano conduce spesso una dieta ipeproteica (soprattutto proteine animali, invece del rapporto 1:1), iperlipidica (con elevato intake di grassi saturi, che invece deve essere max il 10%) e ipoglucidica (ma con elevato intake di zuccheri semplici, che dovrebbe essere inferiore al 10%). Scarso è inoltre l’apporto di fibra alimentare (consigliati 0.5 g/Kg), di calcio e di ferro (importante soprattutto per le adolescenti). E’ necessario trasmettere un’informazione precisa sulla distribuzione dei pasti nella giornata (4-5), sull’importanza della prima colazione e di una dieta varia incentivata anche dai genitori (modelli).

Tratto da EDUCAZIONE SANITARIA di Lucrezia Modesto
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