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Apparato Escretore


L’apparato escretore consiste degli organi che concorrono a regolare il potenziale osmotico e il volume dei fluidi extracellulari. Inoltre, esso regola la composizione dei liquidi extracellulari eliminando le molecole in eccesso e conservando quelle la cui concentrazione scende sotto il livello ottimale. Essendo dilavato continuamente da un flusso di liquido extracellulare, l’apparato escretore elimina i rifiuti tossici prodotti dal metabolismo azotato.
La natura dei compiti dell’apparato escretore dipende dall’ambiente in cui vive l’animale. 
I meccanismi comuni impiegati dagli apparati escretori consistono nella filtrazione dei liquidi extracellulari; il filtrato viene successivamente modificato mediante trasporto attivo in soluzione di determinate molecole che possono essere rimosse da esso o vi possono essere aggiunte. La maggior parte degli organi escretori consiste in un sistema di tubuli che ricevono un filtrato di liquidi extracellulari. Man mano che esso attraversa il tubulo la sua composizione viene modificata portando alla fine a un prodotto liquido di rifiuto, quale l’urina che viene escreto. Il liquido extracellulare entra nel tubulo per filtrazione e la sua composizione viene modificata mediante processi di secrezione attiva e di riassorbimento di specifiche molecole del soluto da parte delle cellule del tubulo stesso. Questi tre meccanismi, filtrazione, secrezione e riassorbimento sono utilizzati sia nell’ambito degli apparati atti a eliminare acqua e a conservare Sali che in quelli che agiscono in senso opposto, conservando acqua e secernendo sali.

Tratto da ELEMENTI DI BIOLOGIA ANIMALE di Katia D'angelo
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