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DISTRESS OCCUPAZIONALE (fatica mentale e stati assimilabili alla fatica mentale)


Più un lavoratore è potenzialmente abile e preparato, più ha bisogno di un lavoro sufficientemente complesso, variato e gratificante.

Distress: condizione di disagio psicosociale resa esasperata dall’impossibilità o incapacità (per lo più emotiva) di far fronte  a sollecitazioni esterne ed interne. Vi sono 2 forme:

1. BURNOUT: specie fra gli operatori dei servizi sociosanitari. Attivano un meccanismo di difesa quando l’affaticamento mentale o il coinvolgimento emotivo è troppo alto rispetto alle proprie risorse psicologiche.
Sintomi: resistenza ad andare al lavoro. Senso di fallimento, di rabbia, di risentimento, astenia cronica, ecc. La differenza con lo stress è che questa sindrome si riconosce per segni, comportamenti e sintomi a vari livelli: psicologico, comportamentale e organico.

2. MOBBING: (significa “attacco” o “assalto” dall’inglese) usato la Leymann per definire una forma di violenza psicologica da parte dei superiori o di colleghi verso un lavoratore  scelto come “vittima”.
Sintomi: disagio psicologico, crollo dell’equilibrio psicofisico (astenia, attacchi di panico, perdita di autostima e depressione).

La legge prevede il ricorso al pretore.

Vi è un disegno italiano ispirato alle disposizioni comunitarie: “Tutela della dignità degli uomini e delle donne nel mondo del lavoro”

Tratto da ERGONOMIA di Laura Polizzi
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