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Parresia come anti-adulazione



Parresia è dunque l’anti adulazione. In essa qualcuno parla ma per permettere all’altro di dar vita a un rapporto autonomo e soddisfacente con se stesso. Scopo della parresia è aiutare l’altro affinché un giorno possa non aver più bisogno di lui, per trasmettere a y un discorso vero. Y lo interiorizza e lo soggettiva. La verità passa dall’uno all’altro e garantisce l’autonomia dell’altro. Platone critica l’adulazione ma in riferimento agli innamorati. Qui si critica quella di tipo sociopolitico. Supporto di tale adulazione non è il desiderio sessuale ma l’inferiorità di uno rispetto all’altro. Negli ambienti greco romani il direttore ha una posizione socialmente inferiore, ma è anche una sorta di membro della cerchia familiare. Altro rivale della parresia è la retorica, tecnica i cui procedimenti non vogliono stabilire una verità, ma solo persuadere, convincere di una menzogna. Non si pone la questione del contenuto o della verità del discorso. È una tekhnè. Anche se Quintiliano dice che non può esserci tekhne che non sia ancorata alla verità. Quindi la retorica fa riferimento alla verità, ma solo nel senso di chi parla, solo lui conosce la verità. È quindi un'arte capace di menzogna. La parresia è la trasmissione pura e semplice della verità in quanto tale. Assicura la paradosis, il transito del discorso vero da chi ne è in possesso a chi non lo è. Riceverlo per utilizzarlo vuol dire soggettivarlo. Poi la retorica è un'arte organizzata per procedure, ed è un'arte che si insegna. Ciò che definisce la sua regola è l’argomento che viene trattato. Dal tema derivano le regole retoriche del discorso. Ma la parresia non è un'arte. O almeno non è organizzata come tale. Essa non è definita dal contenuto perchè il contenuto è dato: è la verità. Cosa definisce la parresia come pratica del discorso vero? È il kairos a definire le regole della parresia, l’occasione, il momento scelto per dire la verità. La parresia dovrà anche adattare la forma del discorso all’altro cui si rivolge. Altra differenza Retorica-parresia: la retorica agisce sugli altri, per il vantaggio di chi parla. La parresia agisce sugli altri, ma si vuole che  l’altro possa costituire con se stesso una relazione di sovranità.

Tratto da ERMENEUTICA DEL SOGGETTO di Dario Gemini
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