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Il principio di montaggio

Il principio di montaggio



Uno dei tratti specifici più evidenti del cinema è di essere un’arte della combinazione e della disposizione: è questo essenzialmente l’aspetto individuato nella nozione di montaggio, e si può notare che si tratta di una nozione, assolutamente centrale in ogni teorizzazione del filmico, che deriva da una base empirica. Il montaggio è dunque innanzitutto un’attività tecnica, organizzata in professione, che nel corso di alcuni decenni di esistenza ha messo a punto e progressivamente fissato certe procedure e certi tipi di attività; esso si presenta come la catena che porta dalla sceneggiatura al film finito. Nel caso di una produzione tradizionale la catena sarà questa (in realtà, sarà descritto soltanto il lavoro svolto correntemente sulla colonna-immagine):
- scomporre la sceneggiatura in unità d’azione, e nello scomporre ulteriormente queste ultime, per ottenere delle unita di ripresa;
- questi piani durante le riprese danno luogo generalmente a diverse inquadrature;
- l’insieme di queste inquadrature costituisce i giornalieri, a partire dai quali comincia il lavoro di montaggio propriamente detto: una selezione tra i giornalieri degli elementi utili, un assemblaggio dei piani scelti in un certo ordine, e infine la determinazione a un livello più preciso della lunghezza esatta che conviene dare a ciascun piano, e dei raccordi tra questi piani.

Tratto da ESTETICA DEL FILM di Nicola Giuseppe Scelsi
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