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L’interventismo pubblico e il ripudio del laissez-faire di Keynes


Lo Stato deve intervenire nell’economia, soprattutto in momenti come la crisi del ’29, deve effettuare controlli centrali attraverso il fisco. Keynes vuole abolire disuguaglianza e disoccupazione, salvando istituzioni democratiche, libertà e ricchezza morale.
Keynes affermò inoltre che i risparmi inutilizzati prolungano la stagnazione economica e l'investimento delle. Dato che l'investimento delle imprese doveva necessariamente fluttuare, non vi si poteva tuttavia fare affidamento per mantenere un alto livello di occupazione e uno stabile flusso di reddito nell'economia: Keynes sostenne allora che durante le recessioni tocca alla spesa pubblica compensare l'insufficienza degli investimenti.
Secondo Keynes, al contrario di Smith, bene individuale e collettivo non coincidono.
Protezionismo e socialismo marxista appoggiavano la linea di pensiero del laissez-faire.

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