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Farmaci antidiabetici


Sono tutti orali, tranne l’insulina che verrebbe altrimenti degradata dal pH acido. Nel diabete di tipo II si deve intraprendere dapprima una dieta rigida accompagnata da attività fisica, poi si ricorre a farmaci orali e solo come ultima alternativa all’insulina. Il diabete di tipo I invece insorge sin dalla nascita ed è caratterizzato dall’incapacità di secernere insulina da parte del pancreas, pertanto l’insulina va somministrata sottocute regolarmente 2/3 volte al giorno. Nelle zone in cui si somministra, provoca distrofia e indurimento ma in futuro si avrà sul commercio un’alternativa probabilmente sotto forma di spray nasale. L’insulina, che va conservata in frigorifero tra i 2 e gli 8 °C, aumenta la captazione di glucosio e la sintesi di glicogeno, diminuisce la gluconeogenesi e la degradazione di glicogeno. Esistono 3 tipi di insulina:
solubile ad azione rapida endovena in caso di emergenza
ad azione intermedia, anche associata alla prima per la notte a lunga azione
Effetti collaterali: ipoglicemia, lipodistrofia (= alterazione delle cellule adipose sottocutanee) o ipertrofia del grasso (avvallamenti), iperglicemia di sobbalzo a causa di sovradosaggio.
In caso di gravidanza, la donna diabetica può somministrare esclusivamente insulina orale che non è dannosa per il feto. Gli ipoglicemizzanti orali sono: Biguanidi (Metformina), Sulfoniluree (Glipizide, Glicazide non somministrabili in gravidanza).
Esistono numerose interazioni con i farmaci che possono aumentarne o diminuirne l’effetto. Effetti collaterali: disturbi gastrointestinali transitori.

Tratto da FARMACOLOGIA di Lucrezia Modesto
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