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Falsa supposizione di una sostanza materiale in Berkeley



Per Berkeley affermare che tutte le percezioni sono soggettive significa negare ogni sostanza materiale extramentale da cui derivino le idee. L’esistenza delle cose si esaurisce nel loro essere percepite: esse est percepiti. Il concetto di sostanza ancora una volta nasce da un erroneo processo di astrazione, come se esistesse negli oggetti un sostrato metafisico. In questo caso egli non parla della sostanza in generale ma di quella materiale. Il fatto che l’uomo abbia idee dimostra l’esistenza di uno spirito che le pensa e il fatto che l’uomo abbia coscienza del fatto che trascendono le su possibilità dimostra che si tratta di uno spirito infinito. In questo modo l’uomo ha nozione di una mente divina la quale comunica con la mente umana attraverso i segni che sono le idee. Dio allora non solo è causa dell’esistenza delle idee ma anche della loro connessione. L’unica possibilità di una conoscenza oggettiva è la sua congruità con lo spirito infinito da cui proviene ogni forma di pensiero. Le leggi della natura sono il risultato delle scoperte che l’uomo ha fatto in stretta correlazione con la conoscenza divina: per questo motivo esse sono legittime e sono espressioni del linguaggio con cui Dio parla agli uomini, di modo che essi possano prenderle non tanto per la loro validità teoretica, quanto per il loro agire pratico

Tratto da FILOSOFI DELL'ETÀ MODERNA di Carlo Cilia
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